Due differenti studi (Università Pennsylvania ed Università di Baltimora), svolti in modo autonomo fra loro, hanno scoperto come il buco dell’ozono avrebbe alterato la circolazione dei venti e delle acque oceaniche nell’Emisfero Australe, come si evince dalla mappa in basso. In particolare si è dimostrato come l’assottigliamento dello strato di ozono, sopra l’Antartico, è fra le cause dello spostamento verso Sud dei venti occidentali che si è verificato nei decenni passati nell’emisfero australe, mentre l’effetto dei gas serra sarebbe più marginale.
I risultati delle analisi mostrano che le acque che si originano nelle fasce più superficiali alle latitudini subtropicali si stanno infiltrando nelle profondità oceaniche più di quanto non accadesse 20 anni fa, mentre l’esatto opposto accade per le acque che si originano a latitudini maggiori. Il rafforzamento dei venti alla superficie degli oceani causato dal buco nell’ozono ha fatto sì che le acque subtropicali siano più “giovani” rispetto a quelle circumpolari, mutandone la capacità di assorbire CO2 e calore. Ciò andrebbe ad alterare la quantità di CO2 in atmosfera e avere un impatto sul clima globale.