Secondo quanto riportato dalla rivista “Science”, vi è una probabilità di circa il 15/20% che l’attività solare possa raggiungere livelli talmente bassi osservati soltanto durante il cosiddetto minimo di Maunder (nel XVII secolo).
Si tratta di un fenomeno che si verificò nel periodo tra il 1645 e il 1715, quando il macchie solare scomparvero dalla superficie del Sole, come rilevato dagli astronomi del tempo. Fu l’astronomo Maunder che si rese conto della cosa: furono osservati 50 macchie totali rispetto alle 40.000/50.000 osservabili in un ciclo medio.
Il minimo di Maunder coincise con gli inverni gelidissimi in Europa e in Nord America, quella che in gergo venne definita la “Piccola Era Glaciale”. Va detto tuttavia che esistono ancora tantissimi dubbi circa l’eventuale stretta correlazione tra i due fenomeni.
Attualmente siamo entrati in un periodo piuttosto insolito di bassa attività, tanto che gli studiosi non sono riusciti a trovare un periodo simile negli ultimi 9300 anni. I ricercatori del MetOffice hanno recentemente rilasciato una pubblicazione che spiega come questa diminuzione dell’attività solare potrebbe influenzare il nostro clima. Secondo lo studio a livello mondiale la temperatura potrebbe diminuire mediamente di 0,1°C.
Nell’Eurasia e nel Nord America la diminuzione potrebbe risultare più pronunciata: tra 0,4°C e 0,8°C , valori che rappresenterebbero un notevole raffreddamento. Se tali previsioni risultassero corrette, gli inverni diverrebbero via via più freddi se non addirittura gelidi. Abbastanza per contrastare gli effetti del riscaldamento globale? Secondo i ricercatori no, anche se certamente servirebbe a limitarne gli effetti devastanti.