Iniziato nel 2004, il AGGI ha raggiunto il valore di 1,29 nel 2010. Ciò significa che l’effetto combinato dei vari gas immessi nell’atmosfera dalle attività umane è aumentato del 29 per cento dal 1990, l’anno “indice” utilizzato come base per il confronto. Rispetto al 2010 si è avuto un aumento, visto che l’anno precedente si era attestato a 1.27 pari al 27 per cento in più rispetto al 1990.
“La crescente quantità dei gass di lunga durata immessa in atmosfera indica che il cambiamento climatico è un problema che la società moderna dovrà affrontare ancora per molto tempo”, ha dichiarato Jim Butler, direttore della divisione di monitoraggio globale del Laboratorio della Terra del NOAA. “Il riscaldamento climatico ha il potenziale per influenzare molti aspetti della società, comprese le forniture di acqua, l’agricoltura, gli ecosistemi e le economie. La NOAA continuerà a monitorare questi gas nel futuro per capire meglio l’impatto sul nostro pianeta.”
L’indice non da una stima quantativa del riscaldamento. Non in termini di temperatura. Ma un aumento del AGGI si traduce in riscaldamento serra più grande.
Gli scienziati del NOAA hanno creato l’indice riconoscendo che l’anidride carbonica non è il solo gas ad effetto serra capace di influenzare l’equilibrio del calore in atmosfera. Vi sono molti altri gas che contribuiscono al riscaldamento, anche se al momento non tanto quanto l’anidride carbonica.
L’AGGI comprende metano e protossido di azoto, per esempio, i gas serra che vengono emessi dalle più svariate attività umane. Comprende inoltre sostanze chimiche che provocano un’erosione dello strato protettivo di ozono della Terra, che risultano attive anche come gas serra.
Il rapporto del 2010 riflette diversi cambiamenti nella concentrazione di questi gas, tra cui:
un continuo aumento di anidride carbonica: il livello globale di anidride carbonica è salito a una media di 389 parti per milione nel 2010, rispetto ai 386 ppm nel 2009 e i 354 del 1990. Prima della Rivoluzione Industriale del 1880, la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera era di circa 280 ppm. I livelli di anidride carbonica hanno sempre subito oscillazioni in base a cicli stagionali, ma le attività umane – in primo luogo la combustione di carbone, petrolio e gas per il trasporto – hanno guidato una tendenza costante all’aumento della concentrazione.
Un recente continuo aumento del metano: il livello di metano è aumentato nel 2010 per il quarto anno consecutivo dopo essere rimasto quasi costante nei precedenti 10 anni L’aumento si è spinto fino a 1799 parti per miliardo.Nel 2009 fu misurato un valore di 1794 nel 2009 e di 1714 nel 1990. Il metano è 25 volte più potente come gas serra rispetto all’anidride carbonica, ma la quantità presente in atmosfera è nettamente inferiore.
Un continuo aumento del protossido di azoto: il protossido di azoto è un gas serra emesso da fonti naturali e come sottoprodotto della concimazione agricola, da effluvi di allevamento, dal trattamento delle acque reflue e da alcuni processi industriali.
Un calo, recente, dei due clorofluorocarburi CFC11 e CFC12: i livelli di questi due composti – che sono dannosi per l’ozono – sono in calo di circa l’uno per cento all’anno a partire dal tardo 1990, per merito di un accordo internazionale, il Protocollo di Montreal, per proteggere appunto lo strato di ozono.
Gli scienziati del Laboratorio di Ricerca del Sistema Terra del NOAA rivisitano l’indice ogni anno a partire dai dati atmosferici raccolti attraverso una rete di cooperazione internazionale per il campionamento dell’aria di oltre 100 siti in tutto il mondo.
L’indice (AGGI) è disponibile online all’indirizzo: https://www.esrl.noaa.gov/gmd/aggi/