Sono usciti anche i dati relativi alle temperature superficiali raccolte dalla NASA, riguardanti sia le località di terraferma, sia gli Oceani.
Si tratta di un lungo database che inizia le proprie rilevazioni nel 1880, e che prende, quale media di riferimento, il trentennio 1951-80, (un trentennio, comunque, piuttosto freddo).
Abbiamo parlato ripetutamente, negli ultimi articoli, di una leggera “crisi” del Global Warming, particolarmente evidente al livello delle temperature satellitari (che, tuttavia, utilizzano un database molto più limitato).
Tuttavia, la lieve crisi è avvertibile anche al livello delle temperature superficiali, raccolte dall’Ente Americano.
Con uno scarto di +0,41°C rispetto alla norma 1951-80, lo scorso mese è stato l’Aprile più freddo da quello del 2001 (+0,39°C).
E, il primo quadrimestre 2008, ha presentato uno scarto medio di +0,35°C rispetto alla norma trentennale.
Bisogna risalire al 1997, per ritrovare una simile media termica nei primi quattro mesi dell’anno, dunque un bel passo indietro di 11 anni per il riscaldamento globale!
Proprio questa cadenza undecennale fa sospettare l’influenza del ciclo solare, attualmente ai minimi, su questo fenomeno (tra l’altro concomitante con una Nina molto intensa).
Rispetto allo scorso anno, le temperature terrestri hanno perso, nel primo quadrimestre, -0,33°C.
Esaminando la mappa delle anomalie termiche, notiamo le massime anomalie positive in Antartide, nonché su parte dell’Asia, del Nord Africa, dell’Artico Russo, e di quello orientale Canadese.
Anomalie negative invece presenti a nord della Groenlandia, sulle Americhe in genere, su parte della Siberia e dell’Australia, su buona parte dell’Oceano Pacifico.
Per latitudine, vediamo che i massimi scarti positivi sono misurati in Antartide, con +2,8°C oltre la norma, e tra 30 e 90° di latitudine nord, con scarti tra +0,5° e +1,4°C oltre il normale.
Abbastanza freddo sulla fascia equatoriale e delle medie latitudini Sud, con scarti anche di -0,2°C inferiori alla norma.
Un costante monitoraggio del Global Warming è presente sul nuovo blog del meteogiornale all’indirizzo https://globalwarming.blog.meteogiornale.it