La misurazione è stata resa possibile da una rete di circa 50 stazioni GPS installati lungo la costa della Groenlandia. Una rete che è stata costriuita per misurare la risposta naturale del fondo roccioso alla diminuzione del peso del ghiaccio sovrastante.
Ogni anno, infatti, la calotta glaciale della Groenlandia si scioglie e determina l’affioramento della roccia sottostante, spiega Michael Bevis, professore presso la Scuola di Scienze della Terra alla Ohio State University. Alcune stazioni GPS rilevavano abitualmente un sollevamento di 15 mm (0,59 pollici) o più, anno dopo anno. Nel 2010, invece, un maggiore scioglimento del ghiaccio ha provocato un sollevamento fino a 20 mm (0,79 pollici) in alcune località. Il tutto per un periodo durato 5 mesi.
In una presentazione del 9 dicembre, in occasione del American Geophysical Union a San Francisco, Bevis ha descritto le implicazioni dello studio per i cambiamenti climatici.
“Una maggiore quantità di ghiaccio disciolta si traduce in un aumento maggiore del livello del mare” ha detto lo studioso. “Il processo, tuttavia, non è costante”.
In considerazione del fatto che la roccia ha una certa elasticità, Bevis e il suo team possono utilizzare la flessione naturale per misurare il peso della calotta di ghiaccio, proprio come la compressione di una molla contenuta in una bilancia misura il peso della persona in piedi su di essa.
Bevis, che è a capo della Groenlandia Network (GNET), ritiene l’anomalo sollevamento registrato nel 2010 causato principalmente dalla perdita di ghiaccio anomalo nel corso dei 5 mesi più caldi: “Non c’è altra spiegazione, anche perché laddove i dati GPS hanno registrato un maggiore scioglimento, il sollevamento della roccia è stato più significativo”.
Nel 2010, la metà meridionale della Groenlandia ha perso una quantità di ghiaccio pari a 100 miliardi di tonnellate rispetto a quanto accade in condizioni considerate di normalità.
Le stazioni del sud della Groenlandia, più vicine alle zone di maggior perdita di ghiaccio, hanno registrato un sollevamento della roccia sottostante fino a 20 mm (circa 0,79 pollici) in cinque mesi. Anche le stazioni che si trovavano più lontane tipicamente hanno registrato valori di 5 mm (0,2 pollici).
Dal 2007 al 2009, la GNET ha installato stazioni GPS nella roccia che si trovava lungo i margini del foglio di ghiaccio di tutta la costa. L’installazione di simili reti GPS in tutto il mondo potrebbe consentire agli scienziati di continuare a misurare la perdita di ghiaccio anche dopo che i satelliti del progetto Gravity Recovery and Climate Experiment (GRACE) verranno ritirati nel 2015.