FASE DI CONVALESCENZA – Il vasto vortice depressionario d’estrazione artica, responsabile del maltempo e delle nevicate dello scorso week-end, va gradualmente perdendo smalto ma resta tutto sommato ben attivo a ridosso dell’Italia e reciterà un ruolo ancora relativamente importante nelle dinamiche meteo dei prossimi giorni, con l’instabilità che si manifesterà ancora in modo attivo soprattutto sulle regioni del Sud. Questo vortice depressionario resterà ancora una spina nel fianco, pur non essendo più alimentato da nuovi impulsi d’aria fredda artica: il perno dell’area ciclonica, oltre ad un fisiologico indebolimento, si allontanerà temporaneamente più ad ovest, schiacciato da un vasto anticiclone ben disteso sulla parte centro-settentrionale dell’Europa, che andrà in parte a premere verso l’Italia Settentrionale.
COME SI APRIRA’ MARZO? – Gli effetti della circolazione ciclonica intrappolata sul Mediterraneo Occidentale torneranno a ravvivarsi sul finire della settimana: il nuovo mese vedrà infatti l’arrivo di una perturbazione, annessa ad un nuovo e più profondo vortice derivante dai contrasti fra aria fredda e quella più mite. Il corpo nuvoloso transiterà piuttosto basso, influenzando con maltempo gli scenari meteo sulle Isole Maggiori e poi sul resto del Sud. Resterà invece ai margini il Centro Italia, mentre il Nord godrà maggiormente dell’influsso di un predominio anticiclonico collocato sull’Europa Centro-Settentrionale. Questo transito depressionario potrebbe contribuire a richiamare refoli d’aria fresca dai Balcani, ma non sembra in grado di attrarre verso l’Italia un’irruzione artica che dovrebbe interessare la parte orientale del Mediterraneo.
SPIRAGLI DI CAMBIO STAGIONALE – Ci avviamo alla conclusione di un febbraio che, pur non essendo così freddo come quello del 2012, si è certamente rivelato come il mese centrale della stagione invernale. La tendenza meteo sul lungo termine, per la prima parte di marzo, sembra infatti indirizzata verso un tipo di tempo più mite, con il gelo confinato sull’Est Europa: dovrebbe trattarsi di una circolazione di natura oceanica, con apporti anche relativamente tiepidi di natura oceanica. La fase più temperata coinciderebbe tuttavia con il transito di una serie d’impulsi perturbati, i cui maggiori effetti potrebbero configurarsi sulle regioni settentrionali. D’altronde la primavera è fatta generalmente di condizioni meteo dinamiche, ancor più nell’ambito di un mese come quello di marzo che può sempre presentarci eventuali fisiologiche e fredde ricadute fredde invernali.