Il ciclone Xandra, responsabile del forte maltempo in alcune regioni, sta definitivamente abbandonando il nostro Paese. Nel suo transito da sudovest verso nordest ha coinvolto dapprima la Sardegna, poi le regioni tirreniche e infine quelle settentrionali. Attualmente permangono ancora delle piogge tra Lombardia e Triveneto, mentre sulle Alpi orientali sta nevicando a bassa quota. Segnalate precipitazioni nevose attorno agli 800-900 metri d’altitudine sui settori confinali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
I venti mantengono una certa componente ciclonica: meridionali al Centro Sud – Scirocco o Libeccio – orientali e di Tramontana sul Nord della Penisola. Segnaliamo in particolare la Bora dell’alto Adriatico, che favorisce un discreto afflusso d’aria fredda dall’Europa dell’est e che per l’appunto ha facilitato l’abbassamento dello zero termico.
Archiviato il ciclone mediterraneo, si osserva con un po’ d’apprensione la nuova perturbazione proveniente da ovest. Anch’essa ha origini iberiche, perché in quel settore la pregressa irruzione nord atlantica ha scavato una ferita talmente profonda che permarrà in loco anche nei prossimi giorni. Dicevamo della nuova perturbazione: arriverà anzitutto in Sardegna, poi si estenderà alle tirreniche.
Prevediamo delle precipitazioni più consistenti proprio su queste regioni, dove non mancheranno forti acquazzoni ed anche dei temporali. Temporali che in questo momento si osservano sulle Baleari, ma che nelle prossime ore trasleranno verso est approssimandosi rapidamente alla nostra Isola Maggiore. Altri potrebbero svilupparsi sul Tirreno non appena l’aria fresca instabile attraverserà acque decisamente più miti. Difficilmente avremo sconfinamenti sulle adriatiche, pur senza escludere sporadici acquazzoni, mentre potremmo osservare degli scrosci di pioggia sui litorali ionici e sulla Sicilia meridionale.