Arriva l’autunno:
una semplice coincidenza? Può darsi, ma la perturbazione giunge in concomitanza col passaggio di testimone tra l’estate e l’autunno. Nell’immaginario collettivo, a ragion veduta, la stagione si concluderà nell’ultima decade di settembre. Per noi che ci occupiamo di meteorologia, l’autunno comincia nel primo giorno di settembre. Cioè domani. Un avvio senz’altro scopiettante, che per via della perturbazione proveniente dal nord Atlantico verrà sicuramente ricordato.
Che tipo di perturbazione è?:
Beh, non si tratta di una semplice perturbazione. Giiusto per capirci, non è la classica perturbazione atlantica, che transita rapidamente da ovest verso est. Abbiamo a che fare con un’ampia saccatura che sta penetrando nel Mediterraneo e che andrà ad isolare una coriacea struttura ciclonica. Si formerà una “goccia fredda”, stazionante per più giorni a ridosso della Sardegna da dove apporterà condizioni di maltempo diffuso.
Gli effetti:
ci attendiamo precipitazioni abbondanti, in molti casi persistenti e a carattere di rovescio o temporale. Non escludiamo qualche grandinata e persino locali nubifragi, mentre sulle Alpi almeno inizialmente avremo delle nevicate a quote prossime ai 2000 metri. Un quadro, quello dipinto, che ci accompagnerà sino a martedì prossimo. Tra l’altro, come vedremo successivamente, la giornata peggiore dovrebbe essere quella di lunedì.
Strascichi instabili tipici di fine estate:
la goccia fredda ci terrà compagnia sino a giovedì prossimo. Tra l’altro, mentre inizialmente i Modelli indicavano uno spostamento verso la Spagna, negli ultimi aggiornamenti è comparsa una traslazione in direzione est. Prima che ciò accada, avremo a che fare con episodi instabili pomeridiani frequenti e localmente intensi. Le precipitazioni coinvolgeranno soprattutto le zone prossime ai rilievi e assumeranno carattere temporalesco.
L’evoluzione successiva:
come detto pocanzi, la struttura ciclonica si sposterà verso est. Un movimento indotto dal consolidamento dell’Alta delle Azzorre sull’Europa occidentale, mentre nelle Nazioni orientali avremo una discesa d’aria fredda che sembra poter lambire le regioni Adriatiche. La goccia fredda fungerà da catalizzatrice, ma allontanandosi dal nostro Paese l’influenza sarà soltanto parziale.
L’Alta delle Azzorre:
gran parte dei modelli sono d’accordo nell’indicare una significativa influenza dell’Anticiclone Atlantico. Nel contempo, le depressioni oceaniche sembrano in grado di sfondare sull’Europa centro occidentale, riuscendo a lambire le Alpi. E’ da valutare l’eventuale coinvolgimento della nostra Penisola, ma quel che è certo è che non dovrebbero più verificarsi ondate di caldo consistenti e durature. Qualora dovesse tornare un po’ di caldo, si tratterà probabilmente di richiami pre-frontali derivanti dall’ingresso di fronti perturbati ad ovest dell’Italia.
Focus: evoluzione sino al 13 settembre 2012
Avremo vari giorni condizionati dal maltempo. Le piogge cadranno abbondanti e potranno assumere carattere di rovescio o temporale. Come detto precedentemente, la prima neve stagionale imbiancherà le Alpi sin sui 2000 metri – o localmente al di sotto sui settori di ponente. Ciò vuol dire che farà fresco, la struttura ciclonica è alimentata da aria fredda di estrzione nord atlantica e prima che ne perda una parte si dovrà attendere l’inizio settimana.
Un lento miglioramento interverrà da mercoledì in poi, quando prevediamo ampie schiarite e residui episodi temporaleschi pomeridiani a ridosso dei rilievi. Nelle giornate successive tornerà il bel tempo, che dovrebbe perdurare sino alla conclusione dello step previsionale.
Evoluzione sino al 18 settembre 2012
Verso metà settembre si intravede la possibilità di un nuovo ingresso perturbato, anche stavolta di origine atlantica. Qualora venisse confermato, sancirebbe la definitiva disfatta della stagione estiva.
In conclusione.
Al di là dell’intensità dei fenomeni, che si spera non sia tale da destare preoccupazione, l’ondata di maltempo è assai gradita perché avrà il merito di riportare le piogge dopo tanti mesi di siccità.