In questo scorcio di stagione estiva, come sovente succede nei periodi di tempo instabile, a ridosso delle coste italiane sono state avvistate numerose trombe marine.
Come avrete notato, il numero di trombe d’aria è molto superiore a quello che osserviamo nella terra ferma, in quanto necessita di condizioni con un’instabilità atmosferica meno avanzata.
La tromba marina nasce da una nube meno imponente rispetto alla tromba d’aria, può essere generata da un cumulo congesto (prima fase di sviluppo di un cumulonembo), mentre la tromba d’aria che si forma nella terra ferma è associata ad un cumulonembo in fase matura.
Quindi, anche prevedere la possibilità di una tromba marina può essere più agevole, essendo un fenomeno decisamente molto più frequente rispetto alle trombe d’aria terrestri.
Le trombe marine sono un fenomeno “meteo marino” affascinante, che offre curiosità e allo stesso tempo paura allo spettatore.
Il fenomeno può essere pericoloso per le imbarcazioni, in quanto lo spostamento della tromba marina non è prevedibile, così anche la durata. Inoltre, nel momento in cui la tromba marina si dissolve, da essa viene rilasciata una cascata d’acqua.
In tempi antichi si pensava che le trombe marine fossero dei mostri marini. I naviganti sparavano cannonate contro il mostro, oppure tutti assieme battevano i piedi sulla nave per spaventarlo.
Riporto qui una splendida descrizione (fonte Wikipedia) della storia di una tromba marina:
“nel 1687 il pirata-esploratore inglese William Dampier riportò su carta l’avvistamento di una tromba marina: «una tromba è un piccolo pezzo sfilacciato di nube, che pende come un pennone dalla parte più nera di essa. Di solito pende inclinandosi. Quando la superficie del mare comincia a muoversi, vedrete l’acqua, per circa cento passi di circonferenza, schiumeggiare e girare in tondo prima piano, poi più velocemente, fino a quando vola verso l’alto a formare una colonna. Così continua per mezz’ora più o meno, fino a quando l’aspirazione cessa. Allora tutta l’acqua che stava sotto la tromba cade di nuovo in mare, provocando un gran rumore e movimento disordinato del mare».”