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Spettacolare immagine satellitare mostra il pulviscolo Sahariano e la fioritura del plancton. Ma perché insieme?

di Ivan Gaddari
19 Apr 2011 - 15:24
in Curiosità, deserto, immagini satellitari, Miscellanea, plancton, pulviscolo sahariano, sabbia, Sahara, Satellite
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Fonte immagine ESA
La polvere del deserto del Sahara – che rammentiamo essere il più grande deserto del mondo coi suoi 8,6 milioni di kmq – può essere trasportata per migliaia di chilometri dalle cosiddette correnti di convezione atmosferica. Questo tipo di correnti si formano quando l’aria calda, più leggera, sale verso l’alto scalzando quella fredda e più pesante che tende e scivolare giù.
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Le tempeste di sabbia sono molto comuni nel Sahara e grandi concentrazioni di polvere possono talvolta dirigersi sino all’Atlantico tropicale e nei Caraibi. La polvere contiene molte sostanze nutrienti, l’azoto, il fosforo e il ferro, che agiscono come un fertilizzante e stimolano le massicce fioriture del plancton.

In questa nuova immagine, le fioriture del plancton sono visibili in Atlantico come dei turbinii di colore blu e verde (le varie tonalità di verde e marrone osservabili nel Canale della Manica e in vicinanza del Galles sono dovute ai sedimenti trasportati in acqua).

Il Plancton è composto da microscopiche piante marine che si spostano sulla superficie del mare o in prossimità di essa e rappresenta l’alimento di base per numerosissime forme di vita marina. Essi contengono pigmenti di clorofilla e sono in grado di convertire i composti inorganici, come l’acqua, l’azoto e il carbonio, in compless di tipo organico.

Con la loro capacità di ‘digerire’ questi composti, rimuovono l’anidride carbonica presente nell’atmosfera. E’ lo stesso meccanismo che utilizzano le piante terrestri. Ne risulta che gli oceani hanno una profonda influenza sul clima globale. Dal momento che il plancton influenza la quantità di carbonio nell’atmosfera, è importante monitorarlo e inserirne i dati nei vari modelli di predizione dei cambiamenti climatici futuri.

Anche se alcuni tipi di plancton sono individualmente microscopici, la clorofilla utilizzata dalla massa determina quelle tonalità di coloro apprezzabili nell’immagine satellitare. E’ quel che permette a sensori satellitari dedicati, come l’Envisat Medium Resolution Imaging Spectrometer (MERIS), il rilevamento dallo spazio.

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