La metropoli cinese è normalmente assediata da uno smog così micidiale, capace di rendere completamente invisibile il cielo per la gran parte dei giorni dell’anno. “Airpocalypse” viene definita l’aria pechinese. Basti pensare che in media Pechino è abituata a livelli medi di PM 2,5 (pulviscolo ultrasottile) ben oltre i 100 e addirittura anche fino a 400 nei giorni peggiori, costringendo quasi tutte le persone a dover indossare la mascherina poiché l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene l’aria già “irrespirabile” con i PM 2,5 al di sopra di quota 25.
Qualcosa però sembra decisamente cambiato in modo sorprendente nell’ultimo periodo e basti pensare che il livello di polveri ultrasottili nocive è sceso addirittura sotto quota 10: di notte si vedono le stelle e di giorno il sole, ma addirittura qualcuno appena alcuni giorni fa ha immortalato un bel cielo di colore azzurro con un arcobaleno. A contribuire a tutto ciò non solo il contesto meteorologico favorevole, ma anche la dura lotta all’inquinamento che le autorità stanno portando avanti, anche attraverso la chiusura negli ultimi 2 anni di ben 18 mila fabbriche a carbone fra le più datate.