Il clima del nostro Pianeta è influenzato in modo determinante dagli Oceani: queste grandi distese d’acqua sono in continuo movimento per effetto delle maree e delle correnti che trasportano le gelide acque polari verso l’equatore e, viceversa, le calde acque subtropicali verso i poli. Questo scambio è chiamato circolazione termoalina e si attiva sulla base delle differenze di temperatura, ma anche di salinità. La corrente più famosa è sicuramente quella del Golfo, che regala all’Europa il suo clima relativamente mite.
Non solo la temperatura, ma anche la salinità gioca quindi un ruolo assolutamente cruciale: si è finora avuto modo di appurare come la diminuzione del livello di salinità degli oceani, dovuta sia allo scioglimento dei ghiacciai che all’aumento delle precipitazioni, potrebbe portare ad importanti alterazioni delle grandi correnti transoceaniche, con disastrose conseguenze sul clima. Per compiere un salto di qualità ed affinare gli studi in questo campo, si è deciso di dare avvio al progetto Aquarius.
La misurazione della salinità si compierà dallo spazio, esattamente da 657 chilometri d’altezza, per mezzo di un velivolo spaziale messo a punto dalla NASA. Il Satellite, chiamato SAC-D/Aquarius verrà lanciato fra pochi giorni, il 9 giugno, dalla base aerea californiana di Vanderburg. Aquarius è anche il nome del più importante tra gli strumenti allestiti a bordo del satellite: fornito dall’Agenzia Spaziale Americana, servirà a rilevare costantemente il grado di salinità del mare. La concentrazione di sale negli strati superficiali delle varie zone oceaniche e marine dipende da fenomeni come le precipitazioni atmosferiche, l’evaporazione e lo scioglimento dei ghiacci ed esercita a sua volta un’influenza sulla circolazione delle acque negli oceani.