Dall’epoca sono stati eseguiti numerosi studi col solo intento di spiegare il fenomeno, ma ci sono voluti diversi anni prima di giungere alla soluzione. Soluzione che è stata pubblicata recentemente in alcune delle più autorevoli riviste scientifiche mondiali.
L’ultima ricerca condotta ha dimostrato che l’acqua sotto la superficie del Pack Antartico è priva di ossigeno e contiene una grande quantità di ferro. Trovando uno sbocco in superficie, il ferro in essa contenuta reagisce immediatamente con l’ossigeno contenuto nell’aria dando all’acqua quell’innaturale colore rosso che ne determina la somiglianza al sangue.
Nel corso della ricerca è stato anche accertato che l’acqua sotto superficiale è circa tre volte più salata delle acque marine. In tal modo il punto di congelamento è ben più basso e i microrganismi abituati a sopravvivere in condizioni estreme trovano un substrato fertile nel quale proliferare. La scoperta è ritenuta importantissima perché aprirebbe interessanti prospettive di vita in pianeti apparentemente inospitali come Marte. Perché anche in ambienti a temperature decisamente negative, salmastri e privi di luce la vita sarebbe comunque possibile.