Rilevare con precisione i bordi delle nubi può aiutare gli scienziati a comprendere meglio i processi che portano alla loro formazione, un aspetto fondamentale nel campo delle previsioni meteo e della modellizzazione climatica.
I riceratori dell’atmosfera dell’Università di Reading, nel Regno Unito, hanno progettato uno strumento di misura della luce solare montato su dei palloni meteorologici e consente di distinguere le nuvole dall’aria limpida circostante. Permette cioè di definire con maggiore esattezza i confini nuvolosi. Il dispositivo è stato descritto approfonditamente in un articolo pubblicato sulla rivista dell’American Institute of Physics: “Review of Scientific Instruments”.
Il rilevamento tradizionale viene condotto attraverso dei palloni meteorologici che misurano i valori di temperatura e l’umidità relativa in diverse condizioni e alle varie quote. Il concetto base applicato dai ricercatori è lo stesso che permette all’occhio umano di percepire la struttura della nube: un sensore di luce, di facile costruzione e poco costoso, montato su un pallone sonda. Questo sensore risponde alle variazioni dell’intensità della luce: il valore massimo è rilevato quando il sensore è puntato direttamente verso il Sole in atmosfera limpida, mentre le letture registrano valori inferiori non appena si ha una variazione dell’angolo d’inclinazione rispetto al sole.
Le oscillazioni dei sensori su di una sonda in movimento, ove cioè l’orientamento rispetto al Sole cambia continuamente, provocano grandi fluttuazioni nelle letture dell’intensità della luce in condizioni di cielo sereno. Ma all’interno di una nuvola – in cui l’intensità della luce è più o meno la stessa in tutte le direzioni – le fluttuazioni diventano molto più piccole. Il gruppo di ricercatori ha dimostrato che i bordi delle nubi potrebbero essere rilevate dal brusco cambiamento nella dimensione di queste fluttuazioni. Per intenderci, nella zona che separa la nuvola dal cielo limpido, i valori registrati subiscono repentini e bruschi cambiamenti.
Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che il nuovo strumento è capace di operare con costanza in un’ampia gamma di temperature. Nei voli di prova, il dispositivo ottico è stato in grado di rilevare i confini delle nuvole con maggiore precisione rispetto ai tradizionali metodi di rilevamento basati soltanto sulla temperatura e l’umidità relativa. Anche se il metodo ha funzionato meglio per individuare i limiti superiori delle nubi, i ricercatori sostengono che la nuova metedologia potrebbe essere utilizzata anche per determinare i bordi di nuvole basse.