Le previsioni meteo restano ancora, nonostante i grandi mezzi e le tecnologie sempre più sofisticate, un mestiere tutt’altro che semplice. Per questo i meteorologi cercano di affinare al meglio gli strumenti a disposizione per ridurre il più possibile le incertezze: nonostante i grandi progressi fatti negli ultimi anni, di cui non ci si rende pienamente conto, i previsori sono fortemente soggetti alle critiche di coloro che subiscono gli errori e pretenderebbero indicazioni più precise, senza ovviamente sapere cosa tutto c’è dietro i meccanismi che poi portano ad elaborare la previsioni meteo.
Il dilemma non riguarda solo la possibilità di ottenere previsioni più precise sul lungo termine, ma anche quello di affinare maggiormente la previsione locale poche ore di distanza, in modo da poter informare con maggiore anticipo di fenomeni meteo estremi che possono verificarsi in zone precise. Le soluzioni sono più variegate e la modellistica è in continuo sviluppo in tal senso, ma una mano importante potrebbe essere data dall’utilizzo dell’elevata tecnologia di radar speciali a banda X (in Italia ne sono stati posizionati 4, di cui uno sull’Etna), che permettono previsioni istantanee sempre più circoscritte. Ci si chiede se mai questi prodotti, realizzati attraverso l’utilizzo dei soldi pubblicati, potranno essere divulgati in diretta agli utenti, come accade in gran parte d’Europa.
Il progetto più accattivante è legato però ai nuovi satelliti: gli USA hanno lanciato il 28 Ottobre dalla California il satellite di nuova generazione NPP, costato 1,5 miliardi di dollari: questo strumento dovrebbe essere in grado, oltre che osservare alcuni parametri del clima terrestre, di fornire al tempo stesso dati meteorologici preziosi per le previsioni. Il satellite nasce dalla collaborazione tra l’agenzia spaziale americana Nasa e la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), con il contributo del Dipartimento della Difesa.
Nel dettaglio sofisticati strumenti a bordo avranno il compito di monitorare i parametri fisici degli oceani, delle terraferma, ma anche parametri atmosferici come la temperatura e l’umidità dell’aria. Il sistema dovrebbe poi monitorare la diffusione delle fioriture algali negli oceani e la quantità di radiazione solare incidente riflessa dalla copertura nuvolosa al di sopra dell’Artico. Il satellite NPP dal peso di due tonnellate, girerà con un orbita di 824 km intorno alla Terra e sarà una sentinella fondamentale per il controllo dei cambiamenti climatici per il prossimo quinquennio, anche se ha propellente nei sistemi di propulsione per i prossimi 7 anni.
Oltre a NPP, un altro Satellite verrà presto lanciato in orbita ed anche questo promette di affinare i dati a disposizione per ottenere previsioni meteo migliori: si tratta del Satellite Metop-B che entrerà in funzione da maggio 2012, con l’obiettivo di raccogliere costantemente dati su pioggia e clima. Si tratta del secondo esemplare della famiglia Metop, un programma partito nel 2006 con il satellite Metop-A grazie al quale, secondo il direttore per l’Osservatore della Terra dell’ESA, le previsioni sono già migliorate del 20% e ha avuto un grande impatto sulla previsione di piogge nel periodo compreso fra 3 e 10 giorni, così come nella previsione di taluni eventi pericolosi.
Attualmente il satellite Metop-B, finanziato con circa 3 miliardi di euro dall’Agenzia Spaziale Europeae dall’organizzazione europea per l’utilizzo dei dati meteo da satellite, Eumetsat, si trova nella camera pulita del centro della Astrium a Tolosa, dove tecnici e ingegneri stanno eseguendo gli ultimi test prima che venga trasferito nella base di lancio russa di Baikonur, nel Kazakhstan. Si tratta di un Satellite gigante che orbiterà a circa 850 chilometri dalla Terra e che ogni giorno percorrerà 14 orbite, inviando i dati nelle due stazioni di ricezione ai Poli: quella nell’Artico, nelle Isole Svalbard, e quella in Antartide, presso la base statunitense di McMurdo. Proprio tutti questi maggiori dati a disposizione dovrebbero essere in grado di rendere più precise le previsioni meteo e, si spera, di prevenire in modo più incisivo le catastrofi.