Ma ciò che ha destato preoccupazione è l’ipotesi avanzata da alcuni studiosi, ovvero la possibilità che possa impattare la terra tra 19 anni. In molti si stanno domandando se vi sia veramente motivo di preoccuparsi e la risposta ce la fornisce l’astronomo George Rafalski.
Gli scenari peggiori ipotizzano la distruzione del nostro pianeta proprio nel 2032, ma George Rafalski predica prudenza affermando che la probabilità che un asteroide possa colpire la Terra è molto bassa. “Come ci piace avere paura! E’ un po’ come abitare in una casa di legno e temere che un mattone cada sulle nostre teste. La probabilità di impatto dell’asteroide, al momento, è stimata 1/60.000”
E’ molto probabile che l’asteroide passi ad una distanza di 1,7 milioni di km dal nostro pianeta. Non solo. La sua dimensione è trascurabile rispetto alla Terra tuttavia in tanti si sono chiesti in che modo potrebbe incidere sulla vita nel nostro Pianeta. “Sì, qualche ripercussione potrebbe esserci, ad esempio l’intrusione in atmosfera di una quantità ingente di polvere”, ha aggiunto Rafalski. “Penso che si possa stare tranquilli, anche se in realtà ci sarà sempre bisogno di un attento monitoraggio dello spazio e valutare l’eventualità che dei detriti possano minacciare la nostra sicurezza”.
Ma se davvero l’asteroide puntasse il nostro Pianeta, come ci si potrebbe difendere? Finora non c’è stata alcuna azione specifica, ma Rafalski spiega che una buona idea potrebbe essere, ad esempio, quella di modificarne la traiettoria. “Si potrebbero utilizzare varie metodologie, evitando magari di frantumarlo altrimenti i residui potrebbero giungere ugualmente nell’atmosfera terrestre causando seri problemi”. Un’idea che suona come una scena della produzione americana “Armageddon”, che all’epoca apparve come pura e semplice fantascienza.
Estremamente confortanti sono anche le parole del Vice Primo Ministro russo, che in un intervento su Social Network ha scritto “proteggere il nostro pianeta è l’obiettivo primario della sezione aerospaziale russa”. Significa che in caso di emergenza saranno i russi a salvarci?