Ci stiamo naturalmente riferendo alle conseguenze del vulcano Calbuco, tornato nei giorni scorsi ad eruttare dopo oltre 40 anni di letargo. Nelle zone circostanti il vulcano, lungo un raggio di circa 20 chilometri, tutto è stato ricoperto da tonnellate di cenere, che hanno trasformato i paesaggi in un vero e proprio deserto grigio, creando danni ingenti all’agricoltura.
E’ quindi massima emergenza, soprattutto nelle aree del nord-est cileno al confine con Argentina e Uruguay, dove i residenti rimasti hanno cercato di portare in salvo il bestiame. Basti pensare che i tetti di molte di case, scuole e aziende sono crollati per il peso della cenere: gli esperti ritengono che il vulcano abbia emesso circa 210 milioni di metri cubi di cenere.