Per capire come mai il cielo autunnale è più blu, bisogna andare ad analizzare alcuni studi che vennero effettuati nel XIX° secolo, grazie a John Strutt Rayleigh e al cosiddetto processo di Scattering di Rayleigh. Lo studio può essere applicato alla propagazione della luce nell’atmosfera e consiste nel fatto che il fascio di radiazione solare proiettato sulla Terra viene disperso in atmosfera. La reazione con molecole di azoto e ossigeno conduce alla suddivisione dello spettro della luce bianca in vari colori.
La diffusione è imprescindibile dall’inverso della lunghezza d’onda, ciò determina una maggiore diffusione della luce blu rispetto a quella rossa. Nella nostra atmosfera dominano i “fotoni blu” e vengono diffusi quando l’onda la attraversa. Il blu viene da tutte le regioni del cielo, mentre le altre particelle derivano più direttamente dal sole. Il nostro occhio è più sensibile alla ricezione del blu, rispetto ad esempio al viola (la cui lunghezza d’onda è maggiore).
Un ruolo fondamentale nella nostra percezione del blu è svolto anche dall’altezza del sole nel cielo e al contenuto di umidità nell’aria. In quest’ultimo caso va detto che il riscaldamento globale sta provocando l’aumento delle temperature medie e una diminuzione delle quantità di vapore acqueo contenute in atmosfera. Infine, non meno importante, le foglie colorate che ricoprono la vegetazione e che differiscono sensibilmente dal colore del cielo, contribuiscono a incrementare il contrasto col blu del cielo (che quindi ci appare ancora più blu).