La sfida ai principi della Fisica continua e la Teoria di Einstein viene così messa ulteriormente in discussione, dopo le conferme giunte dai risultati di nuovi esperimenti che sembrano comprovare come il neutrino (particella elementare dotata di una massa notevolmente inferiore a quella dell’elettrone) viaggia più veloce della luce. Sono passati quasi due mesi dall’annuncio choc dopo il cosiddetto Esperimento Opera e, per contrastare dubbi e critiche giunti dal mondo scientifico, si è inventato un nuovo modo di spedire il fascio di neutrini dal Cern di Ginevra al Laboratorio dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso, distante 730 chilometri.
Si erano ipotizzati possibili errori di misurazione, ma nei nuovi esperimenti i neutrini sono stati impacchettati nell’acceleratore di particelle in fasci più stretti e separati, così da poterli esaminare meglio, uno alla volta, quando arrivavano: in questo modo si sono potuti eliminare eventuali errori nel trattamento statistico dei dati o dovuti alla fase di partenza. Le particelle erano state originariamente spedite in pacchetti distanziati 50 milioni di nanosecondi l’uno dall’altro, mentre lo start stesso dura 10.500 nanosecondi. I nuovi test hanno invece programmato che pacchetti molto più piccoli partano dal Cern in un tempo non superiore ai 3 nanosecondi e siano distanziati di 524 nanosecondi l’uno dall’altro.
Il risultato non è cambiato: queste minuscole particelle hanno percorso il tragitto dei 730 chilometri in un tempo inferiore rispetto a quello che avrebbe incontrato la luce. Il vantaggio osservato e circa 60 nanosecondi e quindi hanno impiegato 2,4 millisecondi per coprire l’intera distanza dal CERN al Gran Sasso, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. Differenze davvero estremamente minute che però per gli scienziati rappresentano, tuttavia, qualcosa d’enormemente inspiegabile.
Resta ovviamente qualche dubbio, in attesa che la conferma giunga da altri laboratori sparsi nel mondo: risulta di estrema importanza avere dei risultati analoghi da fonti indipendenti rispetto a chi ha compiuto questa enorme (e per ora ancora presunta) scoperta. Le risposte decisive dovrebbero arrivare dagli Stati Uniti e Giappone dove sono già in corso tutti i minuziosi test di laboratorio, ma ci vorrà ancora del tempo prima di avere i risultati che non saranno disponibili prima del 2013.