A questo proposito, di recente, è stata annunciata l’entrata in esercizio di due super calcolatori per il miglioramento delle previsioni rilasciate dal NOAA. Oggi, invece, ci giunge notizia dello sviluppo di un nuovo strumento predittivo chiamato MPAS (Modello previsionale su diverse scale) in grado di migliorare notevolmente l’affidabilità delle previsioni regionali sulla base di una griglia che divide l’atmosfera in trame esagonali.
La grande differenza tra il MPAS e gli altri modelli è che a differenza dei tridimensionali tradizionali (dove il calcolo delle condizioni atmosferiche avviene in più punti all’interno di una griglia di blocco), questo software utilizza un maglia esagonale. Diciamo, per semplificare l’argomento, che MPAS divide l’atmosfera del nostro pianeta allo stesso modo di come vengono realizzati i palloni da calcio … o come se la Terra fosse un favo di un alveare.
Questa soluzione permette di modificare facilmente la risoluzione di calcolo, quindi il dettaglio, migliorando sostanzialmente la previsione. Il modello, ad esempio, è in grado di simulare lo shear verticale del vento ad altissima risoluzione per l’area d’interesse, ottimizzando le previsioni per gravi episodi meteo.
Buoni risultati
Negli ultimi mesi, MPAS ha dato grandi risultati nel predire le tempeste più gravi, quelle che ad esempio hanno portato inondazioni e inusuali tornado nelle Grandi Pianure americane. Non solo.
Il modello è stato sviluppato dal NCAR e Los Alamos National Laboratory nel Nuovo Mexico. E’ stato scelto da NOAA come uno dei finalisti (la decisione sarà presa entro la fine del 2016) per entrare a far parte della prossima generazione dei modelli meteorologici di riferimento degli Stati Uniti.