Il vulcano Popocatepetl, ubicato nel sud del Messico, ha ripreso ad eruttare martedì sera ora locale. Nel corso della notte successiva ha emesso una grossa quantità di materiale incandescente associato ad una enorme nubi di cenere vulcanica che ha raggiunto un’altezza di circa 2 km.
La cenere vulcanica ha ricoperto i centri abitati situati nelle vicinanze della città di Puebla. La maggior partesi è depositata su Santiago Xalizintla, un’area dove comunque la popolazione è abituata al fenomeno. Le autorità locali hanno invitato comunque i residenti a rimanere nelle proprie abitazioni per evitare l’inalazione di polvere e problemi agli occhi.
Il Centro Nazionale per la prevenzione dei disastri avverte che probabilmente è soltanto l’inizio dell’attività eruttiva. Non a caso è stata lanciata un’allerta che riguarda circa 50 mila abitanti ubicati in 24 città, le più vicine al vulcano. Dall’inizio dell’anno si tratta della terza eruzione, ma rammentiamo quella ben più grave del 2000 che fu causa dell’evacuazione di ben 40 mila persone.
Un’altra eruzione che desta preoccupazione è in atto in Ecuador, ad opera del vulcano Tungurahua. In questo caso la nube di cene ha raggiunto i 3 km di altitudine e – secondo gli esperti – potrebbe essere il preludio per una eruzione di vasta porta.