SCOMPARSA DEL LAGO CACHET II – In questo 2012, per la terza volta il lago Cachet 2 si è svuotato nell’arco di sole 24 ore, scendendo da un livello di partenza di circa 30 metri nella sua estensione di 5 km quadrati. Parallelamente il flusso di un fiume vicino, il Rio Baker, ha triplicato la sua portata è salito a ben 3500 metri cubi. Come mai accade ciò? Premettiamo che si tratta di un lago glaciale, delimitato in modo naturale dal ghiacciaio Colonia, che si trova sulle montagne della Patagonia del Nord, circa 2.000 km (1.250 miglia) a sud della capitale, Santiago. Il ghiacciaio si comporta normalmente come una diga (barriera naturale) che contiene l’acqua, ma l’aumento delle temperature ha indebolito la sua parete, favorendo la formazione di crepe quando la pressione dell’acqua è elevata. L’episodio era già accaduto il 27 gennaio e il 31 marzo, con l’acqua del lago scivolata lungo un tunnel tra le rocce e la parete del ghiacciaio, andando a finire verso il fiume.
LE CAUSE DEL FENOMENO – Questo lago è da sempre noto per questi svuotamenti, che si verificano con una certa ricorrenza e fanno quindi parte di un ciclo naturale. Tuttavia, il comportamento non è sempre prevedibile (anche se in genere le rotture avvengono una volta che il lago è ad un livello di piena) e si cerca di analizzare tutte le cause che stanno portando ad una crescita esponenziale del fenomeno: si ritiene che uno dei maggiori indiziati sia il riscaldamento climatico che incide sull’erosione e la fusione del ghiacciaio. Dal 2008 gli svuotamenti naturali sono stati 12 e per monitorare costantemente il “comportamento” del lago sono state installate attrezzature per il costante monitoraggio, con un sistema in grado di fornire informazioni tecniche per salvaguardare la popolazione a rischio di alluvioni catastrofici per questi improvvisi deflussi di una tale mole d’acqua.
NON ACCADE SOLO IN PATAGONIA – Il fenomeno dello svuotamento improvviso del lago glaciale è noto come GLOF (Glacial Lake Outburst Floods) e potrebbe divenire sempre più frequente in caso d’aumento del riscaldamento climatico. In Cile vi sarebbero altri 53 casi analoghi di laghi drenanti studiati nell’ultimo secolo: stando ad una relazione del 2009, negli ultimi 35 anni i ghiacciai del Perù si sono ridotti del 22 per cento, portando ad una perdita del 12 per cento della quantità di acqua dolce che si spinge verso la costa, dove staziona la maggior parte dei cittadini del paese. Questo tipo di fenomeno non è una prerogativa solo della Patagonia. In Islanda, questi improvvisi drenaggi di bacini lacustri sono talvolta generati da attività vulcanica, mentre in Himalaya la sparizione di laghi sarebbe anche qui causata dal cambiamento climatico.