INCOGNITA UNIVERSO – I misteri sulla reale composizione del cosmo restano ancora in gran parte irrisolti, molto più di quanto ci si possa immaginare: è infatti noto che l’Universo è composto per almeno il 23% da una materia chiamata oscura, ma si tratta di una componente di materia che non è direttamente osservabile (non emette luce) e non si sa di cosa sia esattamente composta, in quanto non interagisce con nulla, se non manifestandosi attraverso i suoi effetti gravitazionali. Secondo gli studi più recenti, risulta che l’espansione dell’Universo post Big-Bang, anziché rallentare per l’effetto gravitazionale, sta invece al contrario accelerando, trascinata da un’energia X che rappresenterebbe addirittura il 68% del complesso massa-energia del cosmo: trattasi di quell’energia a pressione negativa chiamata energia oscura, la quale rappresenta il modo più diffuso fra i cosmologi per spiegare le osservazioni di un universo in espansione accelerata.
MISSIONE EUCLID MOMENTO CHIAVE – Bisognerà pazientare fino al 2020, quando un satellite dell’ESA (Agenzia spaziale europea) verrà lanciato in orbita con due strumenti capaci di misurare con precisione la quantità e la distribuzione della materia oscura e di calcolare la velocità di espansione dell’Universo: tutto ciò dovrebbe essere in grado di svelare quanta energia oscura c’è e come essa sia variata nel tempo. Il Satellite si chiamata «Euclid», ha una forte partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana, tanto che verrà realizzato a Torino: è stato chiamato così perché i suoi strumenti eseguiranno delle misure geometriche attraverso un rilevatore ad infrarossi. Per calcolare quanta materia oscura c’è attorno a un ammasso di galassie servirà misurare l’effetto di «lente gravitazionale» esercitato da una massa sulle galassie collocate dietro rispetto al punto d’osservazione, cioè si valuta quanto i raggi di luce che veicolano l’immagine vengano deviati.
Materia ed energia oscura: nel 2020 missione Euclid della NASA/ ESA
ENERGIA OSCURA SEMPRE PIU’ DOMINANTE – I risultati forniti nel 2008 dal satellite WMAP (forniti nel 2008), combinando i dati ricevuti dalla radiazione di fondo e da altre sorgenti, evidenziano come l’attuale universo sia composto per il 72% di energia oscura, dal 23% di materia oscura, dal 4,6% di materia ordinaria e da meno dell’1% di neutrini. L’accelerazione dell’espansione dell’universo, dopo un rallentamento nei primi miliardi di anni successivi al Big Bang, dovrebbe essere causata proprio dall’energia oscura, che inizialmente costituiva soltanto una piccola parte dell’universo. Man mano che la materia è stata diluita dall’espansione, l’energia oscura è divenuta sempre crescente: attualmente viene spiegata tramite la presenza di una costante cosmologica più piccolo rispetto alle stime basate sulla gravità quantistica. Una differenza che costituisce oggetto dell’attuale ricerca: forse fra qualche anno ne sapremo di più, grazie ad Euclid.