BOSONE DI HIGGS – La scoperta dell’anno in base a pareri unanimi, secondo alcuni addirittura del secolo. La particella, ipotizzata già 40 anni fa per la prima volta da Peter Higgs ma mai osservata sperimentalmente fino al 2012, è la chiave per spiegare perché tutte le altre particelle elementari (cioè quelle attualmente ritenute indivisibili), come elettroni e quark, abbiano una massa. I ricercatori degli esperimenti Atlas e Cms in corso al Cern di Ginevra hanno svelato l’ evidenza sperimentale dell’esistenza dello sfuggente bosone il 4 luglio, andando così a completare il complesso puzzle del Modello Standard, la teoria che spiega i comportamenti e le interazioni delle particelle elementari. Presto se ne dovrebbe sapere ancora di più sul suo comportamento.
GENOMA COMPLETO DENISOVAN – Nella classifica di Science al secondo posto, dopo la fisica delle particelle, troviamo la genetica combinata con l’archeologia. Si tratta della scoperta realizzata dai ricercatori del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology: utilizzando una nuova tecnica, che permette di legare speciali molecole a singoli filamenti di dna, gli scienziati sono riusciti a trovare la sequenza del genoma completo del Denisovan, un antico umanoide simile al Neanderthal, partendo appena da un frammento di falange del dito mignolo. L’osso sarebbe appartenuto a una ragazza con occhi e capelli castani, di pelle scura, vissuta in Siberia tra 74mila e 82mila anni fa.
CELLULE STAMINALI – I ricercatori giapponesi della Kyoto University sono riusciti nell’obiettivo di trasformare delle staminali embrionali di topo in cellule uovo vitali. In particolare, hanno dimostrato che le cellule, fecondate in laboratorio, sono riuscite a sviluppare embrioni di topo, poi nati vivi. Per ora, risulta però ancora necessario che le cellule uovo siano ospitate da topi femmina, e quindi non è stato ancora raggiunto il fine ultimo degli scienziati, cioè derivare embrioni completamente attraverso le tecniche di laboratorio; tuttavia, questo metodo rappresenta un potente strumento per lo studio di geni e altri fattori che influenzano la fertilità e lo sviluppo di cellule uovo.
SONDA CURIOSITY – Se ne è parlato in lungo ed in largo del rover che sta indagando su Marte: l’aspetto più curioso, perdonando il gioco di parole, è legato al sistema di atterraggio della navicella, progettato dagli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. Il veicolo era troppo pesante (3,3 tonnellate) per un atterraggio tradizionale, quindi gli scienziati si sono dovuti ingegnare costruendo una sorta di gru spaziale che, mediante tre grossi cavi, ha sorretto Curiosity e l’ha infine depositata delicatamente sul suolo marziano, nonostante le preoccupazioni prima della manovra. La riuscita dell’operazione lo scorso 6 agosto ha decisamente soddisfatto gli esperti, ma sono stati sette minuti di terrore (così definiti dalla NASA) quelli del lungo atterraggio.
LAGO DI VOSTOK – Nel 2012 si celano ancora luoghi poco conosciuti e, per molti aspetti,tutti da scoperti: uno di questi è il lago Vostok, il più grande tra i settanta laghi sub-glaciali che si trovano nel lontano Antartide, nascosto da oltre 3000 metri di calotta di ghiaccio. All’inizio di febbraio del 2012, un gruppo di ricercatori russi ha annunciato di essere arrivato laddove nessuno era riuscito ancora ad osare, perforando lo scudo di ghiaccio che sovrasta il lago: i prossimi obiettivi saranno finalizzati a cercare di conoscere, attraverso i campioni di acqua e sedimenti prelevati, i particolari della vita sommersa del lago Vostok, un piccolo frammento del Pianeta ancora tutto da scoprire.
2012, ANNO DELLA GENETICA – Se non fosse per l’Higgs, la scoperta clou che ha sbaragliato tutte le altre, il 2012 passerebbe alla storia come l’anno della genetica, almeno secondo Science, che nella top ten inserisce il progetto Encode: si tratta dell’ Encyclopedia of Dna Elements, messa a punto in trent’anni di lavoro dai ricercatori del National Genome Research Institute statunitense e dello European Bioinformatics Institute. Gli scienziati hanno mostrato come il genoma umano sia molto più funzionale di quanto si credesse. Grazie a questa ricerca, gli scienziati hanno cominciato a ricostruire i network genetici che sembrano sottostare ad alcune malattie autoimmuni come il diabete 1, l’artrite reumatoide, la malattia di Crohn e il lupus.