La data di San Giuseppe, cioè quella del 19 Marzo, è una delle più indicate, nella tradizione meteorologica popolare, per i cosiddetti “nodi del freddo”, ovverosia di quei giorni durante i quali si assiste ad un ritorno improvviso del freddo invernale dopo una pausa di tepore primaverile.
A dire il vero, l’andamento del tempo di quest’anno sembra proprio rispecchiare tale tradizione popolare.
La robusta struttura anticiclonica di matrice afro-mediterranea ha cominciato ad indebolirsi proprio a partire dal 19 marzo, lasciando il campo aperto all’ingresso di aria artica sull’Europa.
Il 25 Marzo, poi, ricorre un altro nodo, quello “dell’Annunziata”, e, infine, gli ultimi tre giorni del mese sono i “giorni della Vecchia”, rispecchiando una leggenda popolare del tutto simile a quella relativa ai “giorni della merla” che sono presenti in Gennaio.
Si tratta, in questo caso, di una vecchietta che andò a pascolare il suo bestiame il giorno successivo al 28 Marzo, sbeffeggiando il mese che, a quell’epoca, aveva soltanto 28 giorni.
Era così riuscita a scampare alle bufere di questo mese.
Marzo, però, si invelenì contro la vecchia, si fece prestare tre giorni da Aprile e scatenò le sue ire contro la povera pascolante, rovesciando pioggia, freddo, neve.
Tali leggende popolari presentano sempre uno sfondo di verità, in quanto questo mese è caratterizzato da impennate di clima primaverile alternate a veri e propri ritorni del clima invernale, in un turbinio di caratteristiche diverse che, a ragione, lo hanno fatto chiamare “mese pazzo”.
Anche quest’anno Marzo non ha voluto smentirsi, proponendoci una prima parte con caratteristiche da pieno inverno, seguita subito dopo da alcuni giorni di tepore primaverile.
Ma, come abbiamo visto, non c’è da fidarsi sulla lunga durata degli anticipi di Primavera di Marzo.