L’equilibrio climatico della Terra è minacciato da alcuni effetti indotti o modificato dall’uomo, tra cui l’effetto serra e l’oscuramento globale.
L’effetto serra, cioè il mantenimento nell’atmosfera del calore riflesso dalla terra per effetto di alcuni gas-serra, esiste già in natura e, anzi, è indispensabile alla vita: senza di esso, la temperatura sul nostro pianeta sarebbe di circa 33 gradi più bassa, cioè, per fare un esempio, la zona in cui abito (le Langhe, nel Basso Piemonte) che attualmente ha una temperatura media annuale di 13 gradi, avrebbe una temperatura media di 20 gradi sottozero, decisamente inospitale per la viticoltura, il turismo, ecc!
Il problema è che l’uomo ha cominciato, in questo ultimo secolo, ad immettere nell’atmosfera enormi quantità di anidride carbonica, di protossido di azoto e di altri gas-serra, non solo attraverso le automobili e le fabbriche, ma anche con gli incendi dolosi delle foreste: da una ricerca americana, pare che la quantità di anidride carbonica che arriva annualmente dagli incendi dolosi delle foreste tropicali sia pari a quella delle attività umane dell’intera Europa!
Sugli effetti futuri di un aumento esponenziale dei gas serra, non c’è molta chiarezza né uniformità di opinioni; tuttavia, molti scienziati intravedono i seguenti gravi rischi:
– Progressivo innalzamento della temperatura media del pianeta
– Aumento dell’entropia (e quindi dell’energia) delle dinamiche atmosferiche, con conseguente aumento di fenomeni estremi (uragani, tempeste, alluvioni) e, secondo alcuni ricercatori, incremento della circolazione nord-atlantica con probabile deviazione della corrente del Golfo e alterazione del clima in Europa
– Scioglimento dei ghiacciai (i primi dovrebbero essere quelli alpini, subito dopo quelli della Groenlandia) con conseguente innalzamento del livello degli oceani e rischio di inondazioni per milioni di persone che vivono in zone costiere
– Aumento della temperatura degli oceani, che, secondo alcuni ricercatori, potrebbe produrre la liberazione spontanea di parte dei giacimenti di metano situati sul fondo degli oceani, con ulteriore ed esponenziale aumento dell’effetto serra (il metano, come gas-serra, è molto più potente dell’anidride carbonica)
– Diminuzione dell’umidità in molte zone tropicali, con rischi di incendio e desertificazione dell’Amazzonia e di altre foreste pluviali.
L’oscuramento globale, invece, è dovuto principalmente alle polveri sottili, ed è di scoperta più recente: per esempio, nei giorni 12, 13 e 14 settembre 2001 (dopo l’attentato alle torri gemelle), è stato misurato l’effetto della mancanza assoluta di scie degli aerei sui cieli nord-americani, e i risultati sono stati molto superiori al previsto. In alcune aree degli USA infatti, le scie aeree bloccano oltre la metà della luce solare, grazie all’effetto-specchio (opposto all’effetto serra): le particelle sospese nell’aria inglobano umidità e diventano particelle che riflettono verso l’alto parte dei raggi solari, impedendo loro di raggiungere la terra.
In questi ultimi anni, un potente effetto oscuramento (10 – 15% della luce totale) è stato misurato da un gruppo di ricerca alle Maldive, che ha raccolto scientificamente le differenze di luce tra la parte settentrionale dell’arcipelago (lambita quasi sempre da una corrente in quota di aria inquinata proveniente dall’India ) e la parte meridionale (sfiorata da una circolazione di aria oceanica pulita proveniente dalle zone dell’Antartico).
Secondo alcuni studi, gli effetti dell’oscuramento globale sarebbero altrettanto pericolosi dell’effetto serra: in particolare, il minor riscaldamento di parte della fascia tropicale ed equatoriale oceanica, potrebbe – e, negli anni settanta-ottanta, in parte lo ha già fatto, soprattutto nel Sahel – ridurre il fenomeno dei monsoni e, in generale, dei venti periodici tropicali e sub-tropicali, con conseguenze terribili in termini di siccità per miliardi di persone.
In conclusione, anche se non è possibile stabilire con rigore scientifico le conseguenze di queste tipologie di inquinamento (perché, come ci ha insegnato Galileo, un fenomeno è scientifico se segue delle leggi oggettive ed è riproducibile, circostanze che in questo caso non possono esserci), gli “indizi” di colpevolezza a loro carico sono tali che, pur nella varietà di interpretazione degli esperti, molti tra i paesi più avanzati ed industrializzati hanno deciso di correre ai ripari impegnandosi, a seguito della conferenza di Kyoto del dicembre 1997, a firmare nel 1998 un protocollo per ridurre le emissioni di gas-serra del 5% rispetto al livello del 1990 nel periodo tra il 2008 e il 2012, impegnandosi ad ottenere progressi già a partire dal 2005 (art. 3 del Protocollo di Kyoto).
Quanto all’oscuramento globale, alcuni provvedimenti già adottati o in corso di adozione (benzina senza piombo, marmitte catalitiche, filtri applicati a molte emissioni industriali), soprattutto in Europa, stanno cominciando a sortire effetti benefici.