Stiamo trascorrendo un mese di maggio davvero folle, il clima sembra impazzito: piove di continuo e fa freddo, anche in modo eccezionale. Basti pensare che finora la temperatura massima nel Nord Italia è stata di 3,2 gradi inferiore alla media e la pioggia è stata molto più abbondante rispetto all’anno scorso (+24%). Per il nostro Paese, come vedremo fra poco, ciò è causa di effetti negativi ad un’economia già in crisi. Siamo a fine maggio e si fa la coda per acquistare sciroppi per la tosse, antibiotici, aspirine: colpi di freddo ed attacchi influenzali di fine stagione la fanno da padrone per la gioia dei farmacisti. Per il resto, questo tempo costiuisce una disfatta per gli altri settori economici (si stimano perdite complessive pari ad 1 miliardo) e gli unici contenti sono solo coloro che mal sopportano il caldo e vedono l’estate della canicola come un incubo
Qualche esempio? I danni all’agricoltura sono cosa nota, così quelli provocati dal maltempo (pensiamo a mareggiate ed episodi alluvionali che in questo mese di maggio hanno colpito duro), ma non meno importanti sono le ripercussioni negative sul piano turistico: a maggio di quest’anno si è registrato il 50% in meno di presenze sulle spiagge italiane che significa poi, meno gelati, meno ristoranti e meno introiti per i piccoli negozi. E ancora, il clima freddo non induce a spender soldi per acquistare l’abbigliamento estivo: del resto, chi va a comprarsi l’infradito quando indossa ancora il piumino a fine maggio? Nemmeno i più facoltosi e gli habituè pensano ancora, con questo tipo di tempo, a prenotare nemmeno le vacanze estive: senza accorgercene quindi l’Italia, un paese votato al turismo, arranca non poco di fronte al maltempo anomalo alle porte dell’estate.