L’Etna è tornato a dare spettacolo, con un nuovo parossismo dal cratere di Sud-Est, dopo l’ultimo risalente allo scorso 16 marzo. Si tratta del nono episodio eruttivo da inizio anno, probabilmente il più violento con fortissimi boati avvertiti in moltissime aree dell’est della Sicilia: tutto è iniziato poco dopo le 13, quando è iniziata l’attività esplosiva con fontane di lava ed emissione di lapilli, assieme ad una coltre di fumo nerissimo alta diversi chilometri che si è innalzata dal cratere.
Non si sono avute ripercussioni sullo scalo di Catania Fontanarossa, che è rimasto operativo anche per via di venti in quota che non hanno favorito l’arrivo della ceneri vulcaniche. Una pioggia di cenere ha però avvolto altri centri limitrofi al vulcano, fra cui Acireale, Giarre, Riposto, Santa Venerina e Zafferana Etnea: le strade sono ricoperte della sabbia nera espulsa dall’Etna. L’eruzione è durata diverse ore, attenuandosi e poi arrestandosi poco dopo le ore 17.30.