Il satellite “GPM Core Observatory”, della JAXA (Agenzia di Esplorazione Aerospaziale Giapponese), inviato in orbita il 27 febbraio 2014, ha inviato le sue prime immagini della Terra. Si tratta di uno strumento meteorologico specializzato nella misurazione delle precipitazioni, sia in forma liquida sia in forma solida. Data l’altissima risoluzione, sarà una meraviglia tecnologica a disposizione di chi prevede il tempo per diletto o professione.
Il 10 marzo, il satellite ha misurato l’intensità della pioggia contenuta all’interno di un ciclone extratropicale che si muoveva circa 1.000 chilometri ad est dell’isola di Honshu, in Giappone. Le immagini che è in grado di inviarci, tramite il sensore precipitazioni a doppia frequenza (DPR), rappresentano delle sezioni trasversali dimensionali contenenti bande colorate. La scala colorimetrica permette di stabilire entità e tipo di precipitazione.
Lo strumento a bordo del satellite GPM ha 13 canali che misurano la l’energia radiante emessa dalla superficie terrestre ed anche per le precipitazioni stesse. Per questo motivo è in grado di distinguere le particelle di acqua liquida dalle particelle di ghiaccio, perché legge l’energia contenuta nelle microonde in modo diverso.