Dopo alcuni tentativi di film basati su catastrofi naturali (si ricordano film storici come “Gli ultimi giorni di Pompei”, oppure “Krakatoa ad est di Giava”, o i più recenti “Terremoto” o “Twister”), adesso sta per uscire il primo film “fantaclimatologico”, basato sui supposti effetti catastrofici determinati dall’incremento della CO2.
Non si tratta, comunque, di fantascienza campata in aria, alcuni degli scenari catastrofici che appariranno nel film potrebbero veramente coinvolgere il nostro Pianeta entro alcune decine di anni.
Non ci siamo ancora ripresi dalle shockanti immagini del film “The Passion” di Mel Gibson, che già dovremo abituarci ad altri scenari filmici altamente drammatici e spettacolari.
Le anticipazioni di “The day after tomorrow”, ci rivelano una New York dapprima sommersa da un’ondata gigantesca, poi raggelata da una improvvisa era glaciale, mentre Nuova Delhi viene seppellita da una nevicata, Tokio e Los Angeles vengono distrutte, rispettivamente, da una grandinata con chicchi grossi come meloni e da tornado in numero enorme.
Lo stesso titolo, è volutamente ispirato ad un altro film catastrofico, “The day After”, celebre movie basato sulla paura di una prossima catastrofe nucleare sul nostro Pianeta, di cui questo film appare, in un certo senso, come una continuazione ideale.
Adesso che quel pericolo è oramai passato, i nuovi rischi per il futuro prendono la forma di catastrofi naturali di così grande portata da non poter evitare il peggio.
Forse che le nostre paure inconsce hanno bisogno sempre di un catalizzatore per poter prendere forma?
Si tratta quindi di fantasmi interiori sempre alla ricerca di una causa reale per poterci spaventare?
A dire il vero, questo film, così come il precedente “The day After”, si basa su previsioni scientificamente corrette, anche se gli effetti hollywoodiani, la voglia di stupire gli spettatori e di fare decollare gli incassi, costituiscono un altrettanto valido motivo per dubitare della validità di questa pellicola dal punto di vista artistico.
Tuttavia, saranno senz’altro spettacolari gli effetti speciali, per i quali sono stati spesi ben 120 milioni di dollari.
E’ anche un segnale che i cambiamenti climatici globali non sono più un argomento riservato ad una ristretta cerchia di scienziati, ma stanno coinvolgendo l’opinione pubblica a livello mondiale, e di tutte le fasce sociali.
Un commento approfondito, ovviamente, lo faremo solamente dopo aver visionato la pellicola.