Per quanto non esista il concetto di assoluta precisione nei rilevamenti termici, lo scopo di ogni meteoappassionato è quello di rilevare valori il più possibile affidabili e standardizzati nelle differenze eventuali con le temperature di riferimento.
Le sonde delle stazioni meteo non possono generalmente essere esposte alle intemperie, pena il loro malfunzionamento dopo brevi periodi di tempo. La pioggia ed il vento possono oltre che rovinarla, sfalsare i rilevamenti raffreddando eccessivamente il sensore; il sole invece, scalda oltremodo non solo la sonda ma anche le superfici alle quali spesso si trovano appese. Inoltre il muro irradia il calore accumulato nelle ore diurne anche durante la notte condizionando quindi il rilevamento delle temperature minime. L’irraggiamento stesso e l’umidità possono far registrare valori non relativi alla “reale” temperatura dell’aria.
Spostare la sonda da una parte all’altra della casa in funzione delle zone d’ombra o delle piogge è un autentico martirio.
Per ovviare a tutto questo esistono degli efficaci schermi solari in grado di proteggere la sonda da qualsiasi intemperie e di schermarla dalle radiazioni solari e dall’irraggiamento. L’unico problema è rappresentato dalla difficoltà di acquisto, non per la reperibilità, quanto piuttosto per il prezzo non proprio accessibile, che oscilla tra i 200 € per i modelli non ventilati, e i 400 € per quelli dotati di ventola per il ricircolo dell’aria. Da buon meteoappassionato spenderei tutti i miei risparmi in accessori meteo, ma quando è possibile risparmiare, perché non farlo?
Mi sono così costruito uno schermo spendendo qualche decina di euro, adatto alle condizioni “particolari” del sito di rilevamento, visto che vivo al terzo piano di un palazzo di otto piani. Con un po’ di pazienza e di passione, chiunque puo costruirsene uno.
Illustrerò i materiali e le metodiche che ho utilizzato per la realizzazione di uno schermo ventilato. Le modifiche possono poi essere apportate in funzione del luogo di installazione. Il materiale che ho utilizzato è elencato qui di seguito:
11 piatti fondi bianchi da campeggio (in plastica rigida, non usa e getta); € 0,9 l’uno;
aste filettate da 4-5mm;
bulloni da 4mm oppure 1m circa di tubicino di plastica bianca con diametro interno di 5mm;
3 “galletti” da 4mm (sono dei bulloni con due piccole ali all’estremità per facilitarne l’avvitamento manuale);
una ventola di raffreddamento per computer 8×8 da 12 V; € 6;
del filo elettrico;
un trasformatore a voltaggio variabile; € 6;
del nastro isolante;
un supporto metallico per mensole o un’asta ad L di lunghezza;
variabile a seconda delle necessità;
una bomboletta di vernice bianca; € 3;
Per tutto questo materiale la spesa si aggira attorno ai € 30.
Per prima cosa è necessario forare i piatti in modo tale da creare un’intercapedine circolare interna allo schermo per accogliere la sonda. Il foro centrale puo variare di dimensioni a seconda della grandezza della sonda e dei piatti utilizzati. Ad ogni modo, meglio se la foratura è di almeno 10cm di diametro.
Per fare questo ho utilizzato un trapano. Ho segnato al centro di ogni piatto un cerchio del diametro di 10cm con un compasso. Con il trapano ed una punta molto fine (3mm) ho forato tutto il perimetro con buchi distanziati meno di un cm l’uno dall’altro. A questo punto è bastato martellare leggermente nel centro e la plastica si è staccata dal resto del piatto. Per i pezzi che non si sono staccati ho utilizzato delle pinze. I bordi che restano seghettati possono essere aggiustati con una lima e carta vetro.
Raccomando la delicatezza con cui si effettuano i buchi e la limatura, poiché il materiale è di solito molto rigido e friabile. La stessa operazione va ripetuta per 7-8 piatti (tenetene sempre uno di scorta per eventuali errori o rotture).
Due piatti non vanno forati. In uno dei piatti rimasti bisogna montarci la ventola. Per fare questo si procede con foratura del piatto nello stesso modo con cui si sono forati gli altri, ma questa volta il diametro deve essere inferiore (se si utilizza una ventola 8×8) ed uguale al diametro della ventola stessa.
Dopo aver forato tutti i piatti (tempo richiesto circa 1 ora e mezza ma dipende dalla manualità) bisogna prendere le misure per i fori all’interno dei quali passeranno le aste filettate che terranno i piatti tutti in pila. Questi fori vanno effettuati su tutti i 10 piatti.
Con il trapano è sufficiente effettuare 3 fori da 6mm (se utilizzate aste filettate da 4mm) su ogni piatto, disposti ai vertici di un triangolo. Meglio fare fori piu grandi del diametro delle aste, sia per le imprecisioni che possono capitare nel calcolare le posizioni dei fori su ogni singolo piatto, sia perché deve esistere un po’ di gioco necessario per le deformazioni che i materiali subiranno esposti al caldo e al freddo.
Ora bisogna attaccare la ventola al piatto che andrà nel fondo dello schermo. Tutte le ventole sono dotate di 4 fori agli angoli. Procuratevi 4 viti o tagliate 4 frammenti delle aste filettate con un seghetto per metallo. Praticate 4 fori, delle stesse dimensioni e che coincidano con i fori per le viti posizionati sulla ventola, nel piatto nel quale era stata fata la foratura del diametro di 8cm. Si può dunque fissare la ventola con le 4 viti e dei bulloni accertandosi che il verso sia quello giusto. La ventola deve aspirare l’aria dallo schermo e spingerla fuori. Provatela prima di montarla attaccandola ai fili sbucciati del trasformatore, isolandoli con del nastro prima di inserire il trasformatore nella presa. Individuata la posizione corretta, si puo procedere la montaggio della ventola.
Questo piatto può ora essere infilato nelle 3 aste filettate e fissato con 3 bulloni nella parte sottostante. Prima di infilare gli altri piatti bisogna tagliare dei segmenti di 1,3 – 1,5cm del tubicino di 5mm di diametro. Serviranno per separare i piatti l’uno dall’altro prima di impilarli. Potete utilizzare anche dei bulloni, ma il lavoro diventa molto piu lungo e noioso, soprattutto se dovete modificare le distanze tra i piatti in seguito.
Ora basta infilare un segmento di tubicino per asta e farlo scivolare fin sopra la superficie del piatto (oppure avvitare i bulloni fino a lasciare 1,3 – 1,5 cm dal piatto).
A questo punto si può infilare uno dei piatti forati. Si ripete la stessa operazione fino a posizionare l’ultimo piatto forato. Gli ultimi due piatti senza foro serviranno da tetto per sospendere la sonda e da supporto per l’asta ad L.
L’asta deve essere forata in due punti per consentire l’attacco ai piatti tramite viti. Dopo la foratura deve essere verniciata di bianco. Io ho praticato un piccolo foro centrale di 3mm in uno dei 2 piatti integri (quello che resterà piu interno) per far passare un pezzo di spago al quale ho appeso la sonda. Questo piatto l’ho poi coperto con l’ultimo piatto rimasto, attaccandoli l’uno all’altro. Questo perché se lo spago rimane con un’estremità esposta alle intemperie, con la pioggia si inzupperà funzionando da “miccia” e portando l’acqua dritta alla vostra sonda. Inoltre utilizzare due piatti darà maggior stabilità e robustezza alla struttura. Potete comunque usare un solo piatto e siliconare l’estremità esposta dello spago.
Ho poi attaccato l’asta agli ultimi due piatti (ovviamente prima di inserirli nella struttura definitiva) utilizzando un’estremità di una delle aste filettate che tengono i piatti, ed una vite passante per un foro praticato all’altra estremità dei piatti, ed un bullone. Questa vite deve passare attraverso gli ultimi due piatti che saranno tenuti insieme saldamente attaccati tra loro e formando un pezzo unico con l’asta.
Una volta appesa la sonda allo spago, si puo inserire il pezzo costituito dai 2 piatti attaccati all’asta nello schermo e fissare tutte e 3 le estremità delle barre filettate con 3 galletti o bulloni. Se le aste sono troppo lunghe ora potete tagliarle con un seghetto per metallo. Non vanno mai maneggiate con pinze o rovinerete la filettatura e non riuscirete mai piu a togliere i bulloni.
Io ho coperto le estremità delle aste ed i bulloni che spuntano dal primo piatto attaccato all’asta con un disco di polistirolo, per evitare che il calore si diffonda lungo il metallo delle aste. Prima di appendere lo schermo all’esterno, bisogna collegare i fili della ventola ai fili sbucciati del trasformatore. I punti di giuntura vanno ben sigillati con nastro isolante, specialmente per quelle parti di filo che saranno esposte all’esterno.
Ora l’asta puo essere attaccata direttamente ad un muro attraverso dei tasselli. Io avevo necessità di sfilarla saltuariamente, percio mi sono fatto costruire un supporto che ho attaccato saldamente al muro e nel quale infilo e sfilo la mia asta.
La lunghezza della sbarra va decisa in funzione delle necessità e possibilità. Il mio muro si scalda molto e riceve il sole di pomeriggio, perciò ho dovuto allontanare molto lo schermo dal muro usando un’asta di 120 cm che mi sono fatto costruire da un fabbro.
Piu’ l’asta è lunga e più deve essere robusta o il vento ve la strapperà via.
Potrete regolare la velocità della ventola variando il voltaggio del trasformatore ed aumentarne la velocità nelle giornate poco ventilate e soleggiate, e ridurla al minimo la notte. Dopo tutto questo lavoro un po’ complicato ed appassionante, rimarrete comunque soddisfatti dei risultati, e non solo avrete risparmiato piu di € 300, ma sarete i diretti responsabili dei vostri “ottimi” rilevamenti.
Ringrazio gli amici del forum del Meteogiornale per i preziosi suggerimenti ed in particolare Andrea Murgia, Andrea Meloni e Giampaolo Fagioli.