La violentissima scossa sismica che ha interessato un’area a nord dell’area metropolitana di Santiago del Cile, area abitata da 8 milioni di abitanti, ha causato, secondo le ultime notizie 5-6 vittime.
Le notizie di stampa indicano che circa 1 milione di persone è stato evacuato per il rischio tsunami, per altro, un’onda alta 5 metri si è già avuta sulla costa cilena, e sono attese onde di tsunami in tutto il Pacifico.
Rammentiamo che il Cile è un paese a elevatissima sismicità, probabilmente anche maggiore o simile a quella di Giappone e Alaska.
Per fortuna, leggi severissime impongono la costruzione di edifici antisismici.
I danni sono diffusi, ma i crolli si sono avuti solo in alcuni edifici in zona prossima all’epicentro del terremoto, la cui magnitudo è di 8.3.
Un simile evento in Italia cagionerebbe danni che non vogliamo neppure immaginare. Si pensi che nel 1908, il terribile sisma di Messina e Reggio Calabria ebbe una Magnitudo di 7.2. In 37 secondi, il sisma italiano danneggiò gravemente le città di Messina e Reggio, uccidendo metà della popolazione della città siciliana e un terzo di quella calabrese.
Il terremoto Messina e Reggio Calabria fu accompagnato da uno tsunami.
Il più recente terremoto italiano, che ancora oggi lascia vergognose rovine è stato quello dell’Aquila, con magnitudo momento (Mw) pari a 6.3 (valori immensamente distanti dal terremoto del Cile).
Insomma, l’Italia è un Paese a rischio sismico, con eventi moderati rispetto a quelli di altri Paesi, eppure ogni volta le vittime cagionate sono numerose, e i danni agli edifici imponenti.