Sembra essere finalmente risolto il mistero di quelle luci che appaiono improvvisamente, come lampi, prima o durante un terremoto. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Seismological Research Letters, e condotto da ricercatori, guidati dal geologo canadese Robert Thériault, le luci sismiche, chiamate Eql, sono legate ad un rapido accumulo dell’energia intrappolata tra le faglie del sottosuolo. Queste correnti elettriche indotte fluiscono in superficie attraverso fenditure del terreno dove, una volta ionizzate insieme alle molecole d’aria, generano la luminosità. Le luci possono assumere diverse varietà di forme, tra cui le principali sono sfere ferme o fluttuanti nell’aria.
Bagliore prima del terremoto in Emilia Romagna del 20 maggio 2012
Fenomeno luminoso in Giappone nel terremoto del 2011
Video dei lampi sismici prima del terremoto in Perù nell’agosto 2007
I ricercatori hanno esaminato 65 casi di luci correlate con i terremoti a partire dal 1600, l’80% dei quali avevano una magnitudo superiore a 5.0 della scala Richter. Si tratta quasi sempre di un fenomeno pre-terremoto e può essere quindi un prezioso segnale premonitore, insieme a vari altri parametri, per tentare di prevedere con un certo anticipo, questi eventi così catastrofici per l’uomo. Le luci sismiche sono apparse, secondo alcune testimonianze anche pochi secondi prima del terremoto che nell’aprile del 2009 ha colpito L’Aquila. Alcune persone hanno visto una luce tremolante alta 10 centimetri sopra il lastricato di via Francesco Crispi nel centro della città.