Una nuova onda ciclonica si tufferà nelle prossime ore sul Mediterraneo occidentale, portando con se nuove e intense precipitazioni a partire dalle Nostre regioni di ponente.
Il nuovo flusso prettamente occidentale in quota non veicola aria particolarmente fredda, ma di per sé non ha la forza sufficiente a scalzare l’aria fredda dilagata sulla nostra Penisola nel recente affondo artico. Discorso chiaramente sempre di moda quando parliamo del “catino” padano, oasi invernale protetta dai rilievi alpini.
Analizziamo allora i dati relativi all’ultimo radiosondaggio di Milano.
La temperatura al suolo sul Capoluogo lombardo è di 2,8°C con un dew point leggermente negativo (-0,4°C) e con una ventilazione praticamente assente.
Nei primi 800/900 metri della colonna d’aria assistiamo ad una termovariazione adiabatica verticale che presuppone la presenza di aria satura, la temperatura non diminuisce di 1 grado ogni 100 metri circa (come accade per l’aria secca in salita), ma siamo in presenza di evidente condensazione dell’umidità presente nell’aria, con evidente rilascio di calore latente. Presenza di nubi basse.
Questo dovuto con molta probabilità ad un richiamo d’aria sud-orientale per l’avvicinarsi dell’onda ciclonica e del susseguente minimo pressorio, con un’umidità relativa discretamente alta, ma con una temperatura di rugiada (rappresentata dalla curva nera di sinistra nel diagramma sopra) che presenta valori uniformemente negativi. -3,9°C la temperatura a 850 hPa (1426 metri), con una ventilazione ora marcatamente occidentale.
Le precipitazioni che dalla sera/notte si faranno largo nel milanese, potrebbero dar luogo a fenomeni di acquaneve o al più di nevischio, difficilmente la neve cadrà compatta su Milano, creando gli inevitabili disagi.
Discorso diverso per il basso Piemonte, dove ci attendiamo nuove precipitazione nevose. Ma analizziamo gli ultimi dati del radiosondaggio di Cuneo-Levaldigi.