Un affondo perturbato in piena regola sta interessando la Penisola Iberica, con le propaggini del fronte freddo in penetrazione fin sul Marocco. Quando l’aria fresca delle saccature nord-atlantiche scende a latitudini così basse, poco più ad est aria molto calda viene invece messa in moto dall’entroterra sahariano in risalita verso l’Italia ed in genere sul bacino centro-orientale del Mediterraneo. Si tratta della tipica circolazione atmosferica nella quale l’azione combinata della saccatura iberica e dell’espansione anticiclonica nord-africana vanno a produrre le onde di calore, immesse sul cuore del Mediterraneo da questo marcato scambio di correnti per via meridiana.
Focalizzando l’attenzione sull’Italia, l’osservazione mattutina odierna del Meteosat mostra non solo la nuvolosità più o meno compatta sulle Alpi e le velature che solcano i cieli sul Centro-Nord, ma anche un visitatore abbastanza insolito, rappresentato dal pulviscolo sahariano trasportato in alta quota dalle correnti nord-africane. La maggiore quantità di pulviscolo sahariano si nota con chiarezza tra il Tirreno Centro-Meridionale e le due Isole Maggiori, ove pertanto i cieli appaiono più opachi ed il soleggiamento arriva meno forte al suolo.
Un altro protagonista dello scenario odierno sull’Italia è rappresentato dalla spinta dei venti sciroccali al suolo un po’ su tutto il Paese, incentivata dal discreto gradiente barico presente tra i bacini orientali italiani (Adriatico e Ionio) ove si riscontrano i relativi massimi anticiclonici (circa 1015 hPa) rispetto al profondo centro depressionario di 992 hPa sul Golfo di Biscaglia.