Il vigoroso affondo ciclonico dal Nord Europa non leverà presto le tende dal nostro Paese, rallentando la voglia di rivincita dell’anticiclone delle Azzorre che dovrà misurarsi con le resistenze del vortice ciclonico in graduale spostamento verso levante. Focalizziamo dunque l’attenzione sulla giornata di venerdì, che vedrà ancora condizioni meteo incerte ed instabili su diverse zone d’Italia: non saremo più alle prese col maltempo odierno, anche perché l’evoluzione della saccatura allontanerà il richiamo tiepido ed umido alla base della fase apicale del passaggio perturbato.
L’incisiva instabilità sarà comunque incentivata dalla persistenza di un nocciolo ciclonico in quota, che nel pomeriggio di domani sarà ancora posto sull’Alto Adriatico: lo si vede chiaramente dalla mappa in basso, che mostra tutta la dinamica dei venti all’altezza di circa 5500 metri in rotazione attorno al vortice. L’umidità sarà peraltro elevata tra il Triveneto e le regioni del medio adriatico, zone che si troveranno indiscutibilmente più esposte al raggio d’azione della spirale ciclonica.
Quest’area depressionaria, nonostante la tendenza chiudersi in una circolazione autonoma, sarà in grado d’avvettare ancora aria fresca ed instabile a tutte le quote. Si noti il lago freddo (isoterme fra i -14 ed i -16 all’altezza isobarica di 500 hPa) proiettato per domani pomeriggio ben visibile in vicinanza del vortice in quota e non più sorretto da significativa alimentazione fresca dalle latitudini superiori.
Il minimo barico nei bassi strati gradualmente tenderà a coincidere con il vortice in quota, altro sintomo del progressivo indebolimento della struttura ciclonica. La mappa in basso mostra la ventilazione prevista al suolo per il pomeriggio di domani, guidata da un perno depressionario posto fra l’Adriatico Settentrionale e quello centrale, in vicinanza delle coste croate. Ne scaturirà dunque una generale ventilazione sempre più settentrionale sui mari attorno all’Italia, ancora occidentale solo al Sud. Sulle regioni settentrionali soffierà il foehn, che dovrebbe garantire un pronto miglioramento sulla parte centro-occidentale della Val Padana. La maggiore intensità del vento (Maestrale) si avvertirà in prossimità delle due Isole Maggiori, ove maggiori saranno quindi gli effetti del gradiente barico rispetto alla contrapposizione dell’alta pressione in rimonta graduale dal Mediterraneo Centrale.