La saccatura atlantica penetra con vigore sul Mediterraneo occidentale e la risposta del Mare Nostrum non si fa attendere.
L’aria fresca in quota che avanza da ovest, fa il paio con la rimonta calda pre-frontale di origine sub-tropicale africana, originata dalla stessa ondulazione ciclonica sulla Penisola Iberica. Anche al suolo, le forti correnti di scirocco in risalita da est rispetto all’asse di saccatura, sembrano delimitare e allo stesso modo accompagnare l’espandersi dei fenomeni sulla nostra Penisola.
E allora, il maltempo nella giornata odierna si concentrerà al Nord e sulle regioni dell’alto versante tirrenico. La neve incomincerà a cadere abbondante sui rilievi alpini (inizialmente a quote prossime ai 1000 metri di altezza su Alpi piemontesi, per la resistenza di sacche d’aria più fredde in quota, ma quota neve che si attesterà rapidamente attorno ai 2000 metri, specie sulle Alpi centro-orientali), situazione ideale questa con correnti sud-occidentali nella media troposfera (5500 metri circa) e con curvatura da sud – sud est nella bassa troposfera (1500 metri circa) e in corrispondenza degli ostacoli montuosi.
Le Nostre regioni meridionali, influenzate ora dal diretto e sterile richiamo caldo africano (la termica +18°C nella bassa troposfera in serata sulla Sicilia), rimangono in attesa del peggioramento. Tuttavia, nubi si addenseranno sui versanti ionici di Sicilia e Calabria (le forti correnti sciroccali causeranno l’ammassarsi di grandi quantità d’aria caldo-umida che andrà condensandosi man mano che risalirà gli ostacoli montuosi sopravento), dando luogo a probabili precipitazioni.
Domani, giovedì, la saccatura atlantica e la sua evoluzione a pendolo raggiungeranno il Mediterraneo centrale, generando in serata un insidioso minimo depressionario (con corrispondenza in quota) intorno al Mare di Sardegna.
Le piogge, abbondanti, che col passare delle ore colpiranno duramente il versante tirrenico centro-settentrionale, si propagheranno anche alle rimanenti regioni meridionali, con pericolosi coinvolgimenti di Sicilia e Calabria, versanti ionici in pole. Accumuli importanti anche su Triveneto, la risalita di forti correnti sciroccali in Adriatico sarà carburante importante.
Dalla sera, come dicevamo, nuovo peggioramento che avanza sui Mari di Ponente. Le termiche nella bassa troposfera subiscono una giusta flessione, attestandosi intorno ai +8°C/+10°C tra le regioni settentrionali e quelle centrali.
Venerdì, l’area depressionaria si porterà rapidamente sul Sud Italia, causa una decisa rimonta dell’anticiclone delle Azzorre sul comparto mediterraneo occidentale così come sul comparto centrale europeo. Indebolimento della (ex) saccatura atlantica quindi e Vortice Polare che manda avanti un’azione ciclonica simil zonale sul comparto occidentale europeo.
Sabato, ancora residua instabilità sulle Nostre regioni meridionali, ma il vortice ciclonico autonomo si allontana ormai verso l’Egeo. La pressione sul resto d’Italia è in generale aumento, per la suddetta distensione dell’alta delle Azzorre in area mediterranea, sollecitata dal trend zonale atlantico.
E proprio le correnti occidentali in quota, associate all’evoluzione ciclonica europea, lambiranno il nostro comparto alpino occidentale e settentrionale, nuvole e qualche precipitazione.
Domenica, giornata scandita da tempo stabile e soleggiato su gran parte delle Nostre regioni. Nuvole più compatte associate a probabili rovesci solo sulle estreme regioni meridionali e sui rilievi alpini.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
Il Vortice Polare sembrerebbe ondularsi preferibilmente in aperto Oceano e sull’Europa orientale, riservando al comparto mediterraneo e alla nostra Penisola una settimana, la prossima, scandita generalmente dall’alta pressione.
Monitoriamo con attenzione, al fine di capire se delle onde cicloniche possano interferire maggiormente con l’Italia.
Il lungo termine secondo il modello americano
Il nuovo mese esordirebbe con una nuova azione di blocco atlantico dell’alta pressione dinamica oceanica e nuova importante avvezione fredda orientale sulla nostra Penisola?
E’ presto, ci ritorneremo.