Le carte dei principali centri previsionali continuano a mostrare, per la settimana prossima, il ponte tra anticiclone delle Azzorre e anticiclone russo, con ingresso sul nostro paese di aria molto fredda e possibilità di una fase invernale “eclatante” per la quale si stanno già scomodando i paragoni con i vari 1929, 1956 e 1985.
E’ ovviamente ancora meglio evitare sensazionalismi, tuttavia pare molto probabile che, almeno per le regioni adriatiche e il meridione, si creino i presupposti per nevicate anche abbondanti a quote molto basse, localmente anche in pianura, mentre è ancora molto incerta l’evoluzione, riguardo alle precipitazioni, per le regioni tirreniche e il nord.
Il freddo, intenso, accompagnato da forti venti nordorientali, sembra quasi scontato, con l’ingresso della -40°C a 5200-5300 metri e della -10°C a 1400-1500 metri su vasti settori del paese.
Il weekend segnerà un momento interlocutorio, con il calo termico che avrà già inizio, in particolare domenica al centro-nord, ma senza raggiungere livelli tali da far notizia nel mese di gennaio.
Sabato avremo nevicate sui versanti esteri delle Alpi, soprattutto nei settori centrale e orientale, con interessamento dei crinali di confine e delle zone limitrofe, mentre il cielo rimarrà poco nuvoloso nel resto del nord. Passaggi nuvolosi innocui al centro, con aumento della nuvolosità in serata su nord Sardegna e Toscana, addensamenti nuvolosi più intensi al sud, con rovesci sparsi di breve durata e qualche spruzzata di neve tra i 900 e i 1100 metri.
La ventilazione sarà piuttosto sostenuta, da nordovest. Mari mossi o molto mossi, attenzione sui mari intorno alla Sardegna, agitati per il forte maestrale.
Situazione localmente difficile sui passi alpini, dove il forte vento si accompagnerà alle nevicate, acuendo la sensazione di freddo. In sostanza la discreta giornata che si avrà per esempio a Sondrio o Bolzano non dovrà illudere di poter attraversare il Bernina o il Brennero senza adeguato equipaggiamento; per chi progetta di andare oltre confine meglio informarsi sulla percorribilità delle strade.
Un primo calo termico si avrà sulle creste alpine, con l’ingresso dell’isoterma -5°C a 1500 metri, e su tutto il centro-sud, ma anche sulle pianure del nord le temperature, pur ancora miti, persistendo il foehn, scenderanno rispetto ai valori molto elevati di venerdì 21.
Domenica sereno o poco nuvoloso al nord, salvo gli addensamenti sui crinali di confine, con qualche nevicata che sui versanti esteri scenderà fino a fondovalle. In alta montagna il tempo si farà veramente inclemente, con temperature in discesa fino a -8°/-9°C a 1500 metri.
Un impulso perturbato si porterà sulle regioni centrali, portando nuvolosità irregolare, con rovesci e locali temporali, in trasferimento dalla Toscana, dove si avranno maggiori aperture in serata, verso le altre regioni. Neve al di sopra dei 1000 metri circa, con quota neve gradualmente in calo. I venti, temporaneamente girati da ovest-sudovest a precedere l’impulso perturbato, si disporranno da nord-nordest dopo il suo passaggio.
Tempo molto evolutivo al sud. Inizialmente sarà variabile su Campania, Calabria e Basilicata tirreniche e Sicilia settentrionale. La nuvolosità andrà però aumentando su queste regioni con piogge e locali temporali dal pomeriggio, mentre sul resto del meridione l’aumento delle nubi seguirà a ruota, con prime precipitazioni solo in serata. La quota neve non sarà bassa, variando dai 1100 metri della Puglia ai 1600-1700 della Sicilia.
Le temperature domenica saranno comunque in calo in tutto il centro-nord dell’Italia, ma in aumento temporaneo al sud. Già abbiamo detto delle Alpi, ma possiamo aggiungere che anche sull’Appennino settentrionale il freddo si farà severo, con in serata -5°/-6°C a 1500 metri. Sul settore centrale, dal Gran Sasso al Pollino, il pomeriggio/sera sarà il momento della neve, con circa 0°C a 1500 metri, mentre temperature più elevate si avranno al sud.
In città farà piuttosto freddo, al nord le massime non andranno oltre 5°-6°C, mentre al centro si starà intorno ai 10°C. Buona la qualità dell’aria, come sempre quando l’atmosfera non è statica. Per trovare massime oltre i 13°-14°C probabilmente bisognerà andare nelle isole o scendere fino a Reggio Calabria, ma questa domenica comunque fredda sarà, come detto, solo un antipasto di quello che verrà nei giorni seguenti, quando anche nelle città di pianura del centro le massime saranno probabilmente solo di pochi gradi sopra lo zero.