ESTATE 2011 bizzarra L’avevamo data quasi per morta meno di 20 giorni fa, ma l’estate è stata capace di risollevarsi come non si sarebbe aspettato nemmeno il più inguaribile ottimista. La stagione calda si è sviluppata a fasi alterne, ma sono state più le ombre che le luci: abbiamo a lunghi tratti evidenziato l’assenza degli anticicloni sul Mediterraneo come la causa preponderate delle grandi battute a vuoto che avevano mandato più volte in crisi l’Estate. Poi con agosto sono tornati gli anticicloni: prima il mite promontorio azzorriano, mentre adesso è la volta del più caliente anticiclone africano: il palcoscenico è tutto suo e lo sarà ancor più nel prossimo week-end, il penultimo di agosto che rischia facilmente di essere come il più rovente di tutta la stagione.
Prima della fase clou dello straripante strapotere anticiclonico, vanno però monitorate lievi infiltrazioni d’aria leggermente umida ed instabile a ridosso dei settori alpini. In particolare, nella giornata di venerdì la coda di un fronte temporalesco, che attraverserà il Centro Europa, lambirà più da vicino i confini montuosi del Nord Italia, incrementando di poco e solo temporaneamente il potenziale temporalesco pomeridiano: si tratterà di eventi di breve durata, più attivi su aree alpine e prealpine centro-orientali. Nelle ore serali parte di questi acquazzoni potrebbero sconfinare verso parte delle pianure del Nord-Est, in particolare quelle friulane e orientali venete.
Nel fine settimana esploderà in tutta la sua efficacia il cupolone anticiclonico afromediterraneo, che si rigonfierà espandendosi verso nord, costringendo così le umide correnti atlantiche a transitare a latitudini più elevate. D’altronde, l’influenza del suddetto anticiclone non si limiterà al Mediterraneo o all’Italia, ma le correnti calde d’estrazione sahariana verranno prepotentemente trainate verso la Francia, a seguito dell’affondo di una saccatura atlantica a ridosso delle coste atlantiche del Portogallo.
L’evoluzione risulterà piuttosto lenta e l’alito bollente nord-africano farà sentire i suoi effetti anche sull’Italia, praticamente senza risparmiare nessuno: oltre alle diffuse condizioni di bel tempo e stabilità sulle coste ed in montagna, i valori termici cresceranno ulteriormente e raggiungeranno in diverse località interne punte di 37-38 gradi. Fra le zone più roventi segnaliamo la Toscana, il Lazio, ma anche le zone pianeggianti della Val Padana a sud del Po. Laddove le temperature non toccheranno livelli eccessivi, ci sarà però da mettere in conto l’elevato tasso d’umidità che alzerà non poco la percezione del caldo e del disagio da afa.