La stagione autunnale sta per presentare segnali importanti di svolta, dopo un esordio d’Ottobre non solo caratterizzato da una persistenza dell’alta pressione, ma anche da temperature abbondantemente sopra i valori medi di questo periodo. Il primo effetto di questo cambiamento si attuerà ad opera di una perturbazione atlantica, connessa ad un’onda ciclonica che riuscirà a trafiggere, lentamente, il muro anticiclonico che avvolge fino a questo momento il bacino centrale del Mediterraneo.
Il fronte perturbato porterà ad un peggioramento dapprima sul Nord Italia, ove peraltro anche in questi giorni il sole non è stato il vero protagonista, a causa di leggere e costanti infiltrazioni d’aria umida. Nel fine settimana il contesto non subirà grossolane variazioni, con la persistenza di una circolazione di bassa pressione sui mari settentrionali italiani, ma gli effetti del flusso fresco ed instabile in quota tenderanno a spingersi anche verso parte del Centro-Sud.
Il ritorno delle perturbazioni atlantiche farebbe pensare ad un ingresso in grande stile della stagione autunnale, ma in realtà la configurazione barica prenderà una piega particolare all’inizio della prossima settimana. L’alta pressione sub-tropicale oceanica tenderà infatti ad ergersi nuovamente verso ovest, distendendosi dal Marocco verso le Isole Britanniche e poi ancor più a nord.
Quest’imponente espansione anticiclonica porterà ad una nuova chiusura d’ogni varco per l’ingresso del flusso atlantico non solo sul Mediterraneo, ma persino su tutta l’Europa Occidentale. L’alta pressione oceanica salirà a latitudini così alte da agganciarsi in parte con l’anticiclone termico groenlandese, andando così a disturbare la vigorosa attività del Vortice Polare di quest’ultimo periodo.
Le risalite anticicloniche lungo i meridiani oceanici causano spesso e volentieri la discesa di masse d’aria fredde artiche lungo il bordo orientale della figura stabilizzante. Nessuna eccezione nemmeno stavolta, in quanto agli inizi della prossima settimana assisteremo al progressivo affondo di una saccatura fredda, legata al vortice scandinavo, verso l’Europa Orientale.
Ormai la traiettoria più probabile di tale avvezione fredda sembra prendere più facilmente la strada dell’Est Europa, nonostante fino a ieri alcuni centri di calcolo, in particolare quello di Reading (ECMWF), facessero immaginare uno spostamento verso ovest degli effetti di tale incursione fredda con un maggiore interessamento anche dell’Italia.
Lo scenario appena descritto si può chiaramente vedere sulla mappa a corredo dell’articolo che rifletta la tendenza media delle ultime elaborazioni modellistiche riferite alle giornate di martedì 13 e mercoledì 14 Ottobre: si vede chiaramente la direzione obliquo delle masse d’aria molto fredda artica dirette verso i Balcani ed il Mar Nero, in quanto l’anticiclone spancerà rapidamente verso l’Europa Centro-Occidentale, con una struttura particolarmente salda a livello del suolo.
Sul bordo meridionale della cellula anticiclonica al suolo una parte dell’aria fredda potrebbe riversarsi anche verso l’Italia, ma sarà certamente la parte meno intensa e meno instabile di tutta la colata artica. In definitiva, anche sulla nostra Penisola si avrebbe un calo termico abbastanza sensibile, a fronte del caldo notevole di questi ultimi giorni. Le regioni adriatiche e quelle meridionali saranno quelle maggiormente esposte all’azione dello scorrimento delle correnti fredde da nord/est.
In seguito potrebbe aversi un ulteriore consolidamento dell’alta pressione sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, seppure in presenza di un persistente alito d’aria relativamente fresca di provenienza balcanica. Suggeriamo comunque d’attendere i prossimi aggiornamenti, in quanto non vi sono ancora certezze assolute sull’effettiva traiettoria di questa colata artica, tanto che sarebbero sufficienti spostamenti dell’asse di saccatura di poche centinaia di chilometri verso ovest per determinare effetti più incisivi sul nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda i versanti adriatici.