Nel giorno della tempesta di San Martino molti litorali italiani sono stati letteralmente mangiati dalle incredibili mareggiate. Poco al largo della Sardegna occidentale il tempestoso maestrale è stato capace di generare. nella notte fra domenica e lunedì, onde di una violenza inaudita, tanto che la boa del dipartimento idrometeoclimatico dell’Arpas, posta nella costa algherese al largo di Capo Caccia, ha registrato un’altezza d’onda di ben 10 metri e mezzo: si tratterebbe di un record assoluto dalla fine degli anni Ottanta e cioè da quando è stata attivata la rete ondametrica nazionale, che conta un’altra quindicina di boe di rilevazione sparse lungo le coste italiane. Il maestrale imperversava con forza anche sulla terraferma della Sardegna, tanto da misurare raffiche di oltre 125 km/h.
Il valore di dieci metri e mezzo, registrato alle ore 4 mattutine di lunedì 11 novembre, colloca così Alghero in vetta assoluta alla classifica nazionale stilata in base ai rilievi effettuati dalla rete ondametrica dalla fine degli anni Ottanta, momento d’inizio delle rilevazioni. L’unico precedente storico, infatti, risale al gennaio del ’99, quando, sempre durante una violenta tempesta di maestrale, l’altezza delle onde aveva sfiorato i dieci metri, un limite estremo che fino a ieri mattina non era mai stato superato. Un’onda di altezza così notevole potrebbe rappresentare un vero record per tutto il bacino del Mediterraneo. L’immagine in basso mostra il grafico dell’altezza onde dell’ultimo mese: spicca il valore sopra i 10 metri dell’11 novembre.