Si celebra oggi il primo anniversario da quella che è stata una delle alluvioni più distruttive che abbiano mai colpito la Sardegna e non solo. A distanza di 365 giorni, si deve purtroppo dire che ben poco è stato fatto sia in termini di ristoro pur minimo alle popolazioni colpite, sia per il ripristino delle opere viarie seriamente danneggiate e la messa in sicurezza. L’Isola quindi resta sempre completamente vulnerabile di fronte a questi eventi meteo estremi sempre più ricorrenti. Il bilancio di questa alluvione è stato davvero terribile: era già buio nella serata di lunedì 18 novembre, quando l’impetuosa onda di piena sommerse diversi quartieri di Olbia, la città che più in assoluto ha pagato il tributo più alto in termini di vite umane, ben 13 in città sul totale di 18 vittime in tutta la Sardegna (oltre a un disperso mai ritrovato). Il video, amatoriale, è stato girato dalle colline soprastanti la città di Olbia. Si nota chiaramente l’avanzata del tremendo fronte temporalesco, preceduto da una formazione nuvolosa tipica delle manifestazioni atmosferiche di questo tipo: la “Shelf Cloud”
Cascata d’acqua su Olbia
Oltre all’est della Sardegna, altre zone dell’Isola subirono gravi danni e vittime: fra queste anche il paese di Uras, ridotto in queste condizioni. Nella strada scorreva impetuoso un fiume in piena, come mostra il video sottostante.
Ecco Uras
A far piovere in modo così esagerato, nell’ambito di una profonda depressione (ma non ciclone mediterraneo di tipo tropicale) due distinti sistemi temporaleschi autorigeneranti dalla tipica forma a V (i cosiddetti V-SHAPED), alimentati dalla convergenza fra il flusso caldo-umido sciroccale e venti più freschi occidentali: colpite pesantemente vaste zone dell’Isola ed in particolare l’Ogliastra, la Gallura ed il Medio Campidano. Nonostante il pesante conto di vite umane, l’evento meteorologico è stato certamente eccezionale, ma al pari o inferiore ad altri che si sono verificati negli ultimi anni in Sardegna ed altre zone d’Italia. Si sono avute punte di pioggia di oltre 400 mm (picco fino a 470 mm a Monte Novu, in territorio di Orgosolo). Solo 6 anni fa (su Capoterra, era il 22 ottobre 2008) caddero ben 372 mm in sole 3 ore, a conferma di episodi alluvionali sempre più ricorrenti. La Sardegna si conferma terra vulnerabile per questi eventi calamitosi, fra cui spicca la madre di tutte le alluvioni, quella dell’ottobre 1951. L’Isola è una terra sempre più stanca di piangere le vittime del maltempo. Negli ultimi 50 anni è stata la regione italiana con il maggior numero di morti per inondazione. Per chi volesse approfondire ulteriormente, ecco tutta la Cronostoria dell’Alluvione in Sardegna.