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Il grande temporale di Genova, fino a 200 mm di pioggia in tre ore

di Massimo Aceti
10 Set 2010 - 15:08
in Senza categoria
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Le piogge del 7-8 settembre in Liguria: picchi vicino ai 300 mm sull'Appennino di Levante, media di circa 120 mm nella zona di Genova. Fonte ARPAL/meteoliguria.
Dell’evento della Costiera Amalfitana il meteogiornale se ne è occupato con un “sotto la lente”, ma in settimana un’altra area italiana è stata colpita da violente piogge concentrate in un breve lasso di tempo, quella di Genova e delle sue vicinanze. Gli effetti sono stati fortunatamente non tragici come quelli del salernitano, ma l’evento meteorologico in se stesso non meno importante e secondo i dati diffusi dai vari servizi meteo i picchi di precipitazione maggiori si sono verificati proprio in Liguria.

Sotto la lente questa volta mettiamo quindi l’episodio temporalesco che ha colpito Genova la notte tra il 7 e l’8 settembre: oltre 100 mm di pioggia caduti in molte zone della città concentrati in due o tre ore, accompagnati da una elevatissima frequenza di fulminazioni. Accumuli ancora maggiori si sono registrati in alcune zone dell’Appennino di Levante, con punte di quasi 300 mm di pioggia caduti però nell’arco di un’intera giornata.

In città i problemi maggiori si sono registrati nella zona di Pegli, con sottopassi allagati e la necessità di intervento dei Vigili del Fuoco a liberare gli automobilisti rimasti intrappolati; nella zona del Centro Storico, più precisamente Soziglia, Campetto, Banchi, Cavour, zona sotto la quale scorre il Rio Sant’Anna, allagata da 30/40 cm d’acqua; infine nella zona di Nervi, dove nella parte collinare vi è stato un grosso smottamento di terreno. Allagamenti minori si sono registrati in molte altre parti della città e in vari tratti autostradali circostanti.

I danni e i disagi provocati dall’evento, non esagerati e fortunatamente non tragici, sono compatibili con i millimetri di pioggia caduti.
A Genova-Pegli sono caduti 124 mm in appena due ore, ed ulteriori 19 mm in mattinata: totale 143.6 mm. Ulteriori 27 mm sono caduti nel pomeriggio del 9 settembre.
A Genova-Bolzaneto sono caduti 97 mm in 4 ore, di cui 78 in un’ora, ed ulteriori 21 in mattinata: totale 118.4 mm. Nel pomeriggio di ieri 9 settembre sono caduti ulteriori 32 mm, per un totale superiore ai 150 mm in tre giorni. Bolzaneto è famosa per i 948 mm caduti in 24 ore durante l’alluvione del 1970.
Sempre in Valpolcevera, ma più a nord, 136 mm in 4 ore sono caduti ad Isoverde. Ulteriori 29 mm sono caduti in vari step successivi.
A Genova-Righi, sulla collina immediatamente alle spalle del centro città, 117 mm sono caduti in due ore, ed ulteriori 15 in tarda notte.
A Genova-Staglieno sono caduti 98 mm in 3 ore, e 117.6 mm come totale dell’evento.
A Genova-Centro (zona Foce) sono caduti 83 mm in due ore, in totale 98 mm.
A Genova-Albaro sono caduti 108 mm in un’ora e mezza, in totale 132 mm.
Il dato più eclatante lo troviamo all’estremo levante del comune di Genova, nella zona di Sant’Ilario (frazione di Nervi), dove sono caduti 201 mm in due ore, e 215.4 mm come totale dell’evento.

Ma nell’Appennino di Levante è piovuto ancora di più, seppur spesso in un lasso di tempo maggiore.
A Bargagli (Alta Val Bisagno) sono caduti 205 mm in 4 ore, 228.8, di cui 11 giovedì, come totale.
A Barbagelata, alla confluenza tra le Valli Faltonabuona, Trebbia e Aveto, sono caduti 287.8 mm in 27 ore, a cui si devono aggiungere i 24 della giornata di ieri, per un totale di 301.6 mm.
A Loco, nel comune di Rovegno (Alta Val Trebbia), sono caduti 234.4 mm in 18 ore e 256.2 in 24 ore. Ulteriori 14 mm sono caduti ieri, per un totale di 270 mm.
In varie altre zone dell’Appennino, tra le alte valli Scrivia, Trebbia, Aveto e Fontanabuona, sono caduti dai 150 ai 200 mm di pioggia, tra cui segnaliamo Torriglia, Rovegno, Cabanne di Rezzoaglio e Cichero. Soprattutto segnaliamo la Colonia Arnaldi nel comune di Uscio (entroterra di Recco), dove sono caduti 175 mm in 4 ore e 281.6 mm come totale dell’evento, di cui 48 nella giornata di giovedì. Proprio nella zona di Uscio la frazione di Terrile è rimasta isolata a causa di una frana.

Le piogge sono state abbondanti anche nello spezzino, soprattutto in Val di Vara. A Sesta Godano si è avuto un picco orario di 84 mm e 132 mm in totale (più altri 8 mm ieri). A Brugnato le piogge sono state abbondanti sia tra i giorni 7 e 8 /100 mm) che il 9 (62 mm), per un totale di 162 mm. In molte altre zone di questa parte d’Appennino si sono ampiamente superati i 100 mm.

Infine segnaliamo i 144 mm di Chiavari, caduti però in maniera meglio distribuita in due distinti episodi principali nell’arco di 36 ore. In questa zona un po’ d’apprensione l’ha destata il fiume Entella, ma il rischio di una sua esondazione appare ormai scongiurato visto il ritorno del sole.

L’anno scorso la prima perturbazione della stagione autunnale aveva raggiunto la Liguria il 14 settembre (vedi https://www.meteogiornale.it/notizia/16113-1-il-ritorno-delle-piogge-scaccia-siccita-e-incendi), ma con modalità molto diverse: aveva infatti piovuto per due/tre giorni in maniera piuttosto omogenea su tutto il territorio regionale e senza fenomeni eccessivamente concentrati nello spazio e nel tempo come quelli accaduti questa settimana.

Ma l’episodio dei giorni scorsi non è classificabile per la Liguria, e segnatamente per la zona di Genova, come evento eccezionale, le piogge violente e concentrate in un breve lasso di tempo sono infatti una peculiarità di questa regione, e i tecnici e gli amministratori in sede di pianificazione territoriale ed urbanistica dovrebbero tenerne conto, oltreché curare la pulizia di torrenti, rivi e rete di scolo.

Come chiosa dell’articolo e a fronte di questi episodi ricorrenti sul capoluogo ligure, senza dimenticare quelli molto più violenti del 1970 e di inizio anni ’90, esprimo perplessità sull’ipotesi ventilata dalle amministrazioni comunale e regionale di restringere ulteriormente il letto del torrente Bisagno per far posto ad una linea tranviaria. Se spazio alla tranvia deve essere fatto, lo si dovrebbe sottrarre alla viabilità stradale e non ad un fiume.

I dati a corredo dell’articolo sono di fonte ARPAL.

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