La corposa ondata di maltempo che si sta abbattendo in Liguria è legata alla parte avanzata di una perturbazione atlantica, sopraggiunta dalla Francia e dalla Penisola Iberica (piogge importanti si sono abbattute sulle zone settentrionali iberiche, ma non certo paragonabili a quelle che stanno investendo la Liguria). Come possiamo notare dal Meteosat, il raggio d’azione della perturbazione si è ora esteso a gran parte del Nord, alla Toscana, all’Alto Lazio ed alla Sardegna: tutte queste regioni sono abbracciate dalla parte anteriore calda dell’ammasso perturbato, mentre il fronte d’irruzione fredda resta ad ovest inarcato attorno al profondo mulinello depressionario, centrato sul cuore della Francia.
Il risucchio di correnti sciroccali ai livelli più bassi dell’atmosfera è dunque responsabile di questi scenari, pur localizzati, di maltempo estremo: tra l’altro risulta essere abbastanza ricorrente la violenza degli eventi perturbati nella fase pre-frontale, dove è proprio l’alimentazione caldo-umida nei bassi strati a dare impeto, laddove le peculiarità orografica lo consentono, all’elevazione di imponenti strutture temporalesche, che diventano pericolosissime quando restano stazionarie assumendo carattere autorigenerante. Oltre alla Liguria, una linea temporalesca si osserva in azione anche tra la Toscana meridionale e l’Alto Lazio, a conferma del progressivo incedere verso est della perturbazione.
L’attenzione generale è inevitabilmente concentrata sull’evento alluvionale della Liguria: tutto è iniziato dal savonese, ove i primi violentissimi nubifragi si sono scatenati nel cuore della notte. Mattinata da incubo per tutta la zona fra Varazze e Cogoleto (rilevate punte di 270 millimetri di pioggia), a metà tra Genova e Savona, vero epicentro di quest’alluvione con ingenti danni per via dello straripamento di torrenti (monitorato con attenzione il fiume Teiro ed il torrente Arrestra) che hanno portato un fiume d’acqua e fango, trascinando via auto. Per il momento non si segnalano fortunatamente vittime, ma si è temuto per la sorte di un nonno e della sua bimba, dispersi a proprio a Varazze, ma fortunatamente ritrovati e tratti in salvo.
Nelle ultime ore i nubifragi autorigeneranti si sono leggermente spostati verso levante, investendo più direttamente il capoluogo ligure, soprattutto per quanto concerne i quartieri occidentali: non si hanno notizie di straripamenti gravi, ma solo di torrenti in piena, qualche frana e molti allagamenti, con acqua alta nei sottopassaggi e molti automobilisti in difficoltà. La situazione più critica si registra a Sestri Ponente per via del torrente Chiaravagna. Eppure è caduta tantissima pioggia, con i pluviometri che hanno superato ormai i 350-400 millimetri nella zona di Pegli, di Sestri Ponente e al santuario di Monte Gazzo, ma tale quota fatidica è stata avvicinata anche sulla parte di Genova Oregina.
Va considerato che questi accumuli pluviometrici erano parzialmente nelle attese, nonostante non possano essere individuati con precisione dai modelli: le nostre mappe ad alta risoluzione avevano previsto gli accumuli di 200-250 millimetri nell’arco di 24 ore e non tutti assieme in appena 3 ore, la vera causa del disastro alluvionale poiché così tanta pioggia, in un lasso di tempo così limitato, diventa impossibile da smaltire per il terreno o per le reti fognarie nelle entità urbane, anche laddove i sistemi siano particolarmente efficienti. Andando a consultare le serie storiche, emerge molto chiaramente come punte superiori ai 200 millimetri in meno di 3 ore rappresentino delle situazioni estreme, prossime ai record storici, anche per queste zone.