Con l’inevitabile cambio di stagione, puntualmente tornano gli eventi meteo estremi, anche se quest’anno sembravano ritardati per il grande freddo che affligge le regioni settentrionali dell’Emisfero Nord.
Ogni Primavera, quando le masse d’aria fredde polari entrano in contatto con quelle via via sempre più calde che risalgono dai Tropici, si originano fenomeni atmosferici violenti. Allo stesso tempo, le regioni temperate vedono un aumento della temperatura e favoriscono un incremento dei fenomeni meteorologici estremi. Così tornano i temporali, e non di rado, la grandine. Nelle grandi pianure degli Stati Uniti parleremo presto dei Twister (Tornado).
L’altro ieri, uno sbuffo d’aria instabile ha generato sull’Italia centrale una famiglia di nubi cumuliformi, e subito si sono avuti temporali e soprattutto insolite cadute di grandine.
Questi giorni si era parlato di un’ondata di caldo anomalo che dal Sahara si sarebbe portato verso le Isole Baleari, e poi, anche se attenuato, verso la Sardegna e le regioni tirreniche.
Tale fenomeno non è consueto a fine febbraio, bensì è un evento meteo che appare più sovente tra la fine di marzo ed aprile.
Neppure una settimana fa, i giornali annunciavano la terribile bomba d’acqua scesa su Madeira, dove si stimano 300/400 millimetri di pioggia caduti in poche ore.
E poi della neve sulla regione di Mosca, città abituata a fenomeni di gran lunga di minore intensità, dove è nevicato con temperature sotto i -10°C, il che smentirebbe le teorie che spesso leggiamo sui libri, quelle che affermano che le nevicate maggiori si hanno con temperature di 0°C.
Poi la grande neve che cade senza sosta su New York, dove ne cadranno oltre 50 cm.
Infine, l’uragano spagnolo, un evento meteorologico eccezionale, che seppur con altri precedenti storici, non dovrebbe avere un così breve periodo di ritorno.
Insomma, la stagione degli eventi meteo estremi parrebbe iniziata.