Da annotare, in questa serie della fine del Secolo, anche la presenza di un mese di Marzo eccezionalmente freddo, probabilmente il più freddo che ci sia stato nei tempi moderni.
Gli inverni, oltre che rigidi, furono anche molto nevosi, e prepararono il terreno alla grande espansione glaciale del secondo decennio dell’800.
1767-68: Un’altra ondata di gelo in Inghilterra, iniziata alla fine di Dicembre, che portò anche forti ed abbondanti nevicate, con numerose vittime per il freddo anche nella stessa Londra.
A Selborne, nello Hampshire, la temperatura calò fino a -26,5°C.
1770: Inverno molto nevoso sulle Alpi, con 112 giorni di neve presente al suolo a Zurigo.
Segue anche un Aprile freddo, ed un’Estate fresca, con forte avanzata dei ghiacciai.
1776: Un altro Gennaio estremamente rigido in Inghilterra, con tutti i fiumi inglesi congelati, compreso, ovviamente, il Tamigi, ove i trasporti lungo il fiume furono bloccati dal ghiaccio dal 15 Gennaio fino al 12 Febbraio.
Nel Sussex una grande nevicata arrivò addirittura a seppellire un gregge di pecore.
1779: Si segnala, una volta tanto, per la sua mitezza: Niente pioggia in Italia settentrionale dal 13 Dicembre 1778 fino addirittura al 03 Maggio 1779!
1783: Dopo un inverno nella norma, abbiamo l’eruzione del vulcano Laki, in Islanda, tra Maggio e Giugno, che porta ad uno strato di polvere che vela il Sole sull’Europa.
Tuttavia, almeno all’inizio, gli effetti sono quelli di portare un’Estate caldissima, in Svizzera, in Inghilterra (ove il mese di Luglio è il più caldo in 320 anni).
1783-84: L’inverno successivo è invece molto rigido, a Febbraio il Tamigi è bloccato dai ghiacci, mentre l’Ouse, a York, gela completamente per 8 settimane.
1784-85: In Inghilterra la prima nevicata si verifica il 07 Ottobre, e l’ultima il 02 Aprile, portando ad un’ondata di freddo durata 177 giorni, la più lunga di cui si abbia notizia.
L’inverno fu rigido e nevosissimo anche in Svizzera, ed in Italia settentrionale.
A Berna, in Svizzera, il manto nevoso dura al suolo per ben 150 giorni.
Ma è soprattutto il mese di Marzo ad essere gelido, con una temperatura media, a Basilea, che fu di 8°C inferiore alla norma!!
A Praga si toccò il record storico di freddo, con -27,6°C.
E’ tuttora il Marzo più rigido che si sia avuto in Europa, ed in numerose località del nostro Continente.
1788-89: Uno degli inverni più celebri degli ultimi due secoli, secondo alcuni climatologi addirittura il più freddo in assoluto in ambito europeo.
Esso segue ad un periodo estremamente siccitoso: il 1788 è infatti l’anno più secco di sempre, in Inghilterra, l’inverno 1787-88 è molto mite ovunque, l’Estate è caldissima in Svizzera ed Europa Centrale.
In Francia il grano si dissecca per il grande caldo.
Ma l’inverno successivo è rigidissimo.
A Londra la temperatura crolla a -21°C già il 25 di Novembre, e durante tutto il mese di Dicembre e di Gennaio vengono tenute numerose “fiere sul ghiaccio” del Tamigi, con grandi divertimenti per la popolazione cittadina.
L’ondata di freddo in Europa ed in Italia raggiunse i suoi massimi effetti alla fine di Dicembre, quando si verificano 4 giorni di neve a Roma, e, a partire dal 30 Dicembre, la Laguna Veneta venne attraversata a piedi tra Venezia e Mestre.
Il gelo divenne leggendario, grazie ad una filastrocca rimasta famosa nei Secoli successivi, e cantata dai bambini veneziani:
“Ce contava i nostri veci
che nell’anno Ottantaoto
Se podeva andar de troto
Sora il ghiazio a camminar”
La Laguna Veneta restò gelata per 18 giorni, a Roma nevicò per 4 giorni consecutivi.
Il Fiume Po gelò quasi per intero, ma anche in Puglia si verificò il gelo del fiume Ofanto, gelato al punto da sostenere il peso di carri e persone, fatto mai verificatosi prima di allora.
A Zurigo la neve al suolo rimase per ben 112 giorni.
Fu uno dei Capodanni più freddi che ci siano mai stati sul nostro Continente, con una temperatura minima, rilevata a Canterbury, il giorno 31 Dicembre 1788, di -15°C, ed una massima di -6°C.
Anche la città di Parigi scese fino a -21°C.