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Vernazza: è lunga e faticosa la strada della rinascita (seconda parte)

di Giovanni Staiano
11 Dic 2011 - 09:50
in Senza categoria
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vernazza:-e-lunga-e-faticosa-la-strada-della-rinascita-(seconda-parte)
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Il tratto centrale di Via Roma fotografato la sera del 31 ottobre e quella del 3 dicembre. Sono stati rimossi i 3 metri abbondanti di detriti. Nell'immagine del 3 novembre si notano le colonne sulla destra che sono fuori dall'inquadratura della foto del 31 ottobre, quando delle colonne emergevano solo 50-60 cm. Foto di Giovanni Staiano
vernazza e lunga e faticosa la strada della rinascita seconda parte 22014 1 2 - Vernazza: è lunga e faticosa la strada della rinascita (seconda parte)
Nella prima parte abbiamo citato le frane come il primo problema da risolvere per favorire la ripresa di Vernazza. Altro grande problema quello delle infrastrutture. Per la strada di accesso ci saranno tempi lunghi (anche per l’attento studio preliminare di un tracciato che lasci più “spazio” possibile al torrente) ma già prima dell’alluvione la principale porta d’accesso di Vernazza per i turisti era la stazione ferroviaria e anche i rifornimenti potrebbero essere garantiti da ferrovia e mare, rendendo possibile il rientro dei residenti e dei turisti anche senza strada.

Più serio il problema del ripristino della rete fognaria e del gas. Per quest’inverno i pochi residenti andranno nuovamente con le bombole, ma è probabile che Vernazza decida di non ripristinare il bombolone di GPL che serviva il paese (e che è pericolosamente transitato perdendo gas lungo tutto il paese il 25 ottobre, trascinato dall’onda di piena) passando invece al metano, che però deve essere fatto arrivare da Monterosso via mare o da Volastra (presso Manarola) via terra. C’è poi un’idea più innovativa, che vogliamo riportare testuale dal blog https://vernazzafutura.blogspot.com: “Se si progettasse, invece, un massiccio utilizzo di energie rinnovabili? Abbiamo il sole a disposizione, abbiamo boschi interi, perché non ragioniamo di sfruttare tali risorse e costruire impianti fotovoltaici e impianti a biomasse? Questi sono i temi attorno su cui vorremmo ragionare insieme a tutti, per ora sfruttando gli spazi virtuali. Le Cinque Terre, oggi conosciute a livello internazionale, sono registrate nella lista Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1997 e sono diventate Parco Nazionale nel 1999. L’area antistante il territorio del Parco è Area Marina Protetta. In breve, siamo sotto gli occhi del mondo, e dobbiamo assolutamente nel nostro piccolo ma con l’aiuto di grandi aziende o gruppi, costruire un futuro diverso, rispettoso del nostro ambiente naturale, più sostenibile, sotto tutti i punti di vista anche turistico e soprattutto generoso con le generazioni future”.

Altra emergenza quella del rio Vernazzola. Per quanto riguarda il tratto “tombato” del rio, si sta studiando un ampliamento del tunnel affinché possa essere sufficiente a sopportare portate più elevate rispetto all’attuale. Ma l’urgenza principale è il rifacimento degli argini a monte del paese, dove l’alveo pre-alluvione praticamente non esiste più e l’alluvione ha creato, come già detto nella prima parte, per un tratto di circa 1 km una immensa spianata detritica, più alta di 7-8 metri rispetto al letto originario

Vernazza è tuttora in pratica un paese fantasma. Vi sono circa 50 persone autorizzate a rimanere per presidio e per coordinare le attività di pulizia e rimozione detriti, ma il grosso dei residenti è sfollato presso parenti o amici tra Levanto e La Spezia. Molti vengono al mattino e vanno via la sera, magari non tutti i giorni, però appena cala la sera il borgo si spopola. I tempi di rientro dei residenti sono ancora molto incerti.

Ormai ci si rende conto che sarà difficile ripristinare una normalità che permetta ai turisti di tornare l’estate prossima. Saltare la stagione sarebbe un’altra mazzata per l’economia del paese, ma realisticamente ci si rende conto che la sicurezza deve essere garantita e realizzare l’obiettivo non è affatto impresa facile e breve, senza contare che non si può pensare di accogliere frotte di turisti con un paese ancora “cantiere”. Forse, ma questo è un pensiero mio, si può sperare di poter permettere le escursioni “giornaliere” di chi arriva in battello o in treno, magari si ferma a mangiare nei ristoranti in piazza (dove i danni sono molto minori) o al Castello, per rimettere almeno un minimo di economia in moto.

Oltre che in treno e in battello, passata l’emergenza potrebbero presto tornare turisti a piedi. Potrebbero infatti essere riaperti entro Pasqua la maggior parte dei sentieri delle Cinque Terre, oggi chiusi perché devastati dall’alluvione. Lo ha detto mercoledì 7 dicembre il nuovo Commissario del Parco delle 5 Terre Vincenzo Santoro, in un incontro in Provincia alla Spezia per fare il punto sulla situazione dei percorsi delle Cinque Terre, frequentati ogni anno da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Tra i presenti al tavolo tecnico volto alla pianificazione degli interventi di ripristino e recupero anche l’Assessore provinciale al Turismo, i Sindaci dei Comuni di Monterosso e Riomaggiore, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Vernazza. La riapertura dei sentieri entro Pasqua sarebbe una ottima cosa per favorire la ripresa economica a Vernazza ma anche negli altri paesi delle Cinqueterre.

Dal momento dell’alluvione, dopo la paura e un momento veramente breve di scoramento, i residenti di Vernazza si sono rimboccati le maniche e si sono messi a lavorare. L’identità del paese la riassume il carattere del suo sindaco, Vincenzo Resasco, che da quel giorno non ha mai perso la voglia di farcela e si è messo a spalare, a coordinare gli aiuti, a dare consigli, a consolare. Resasco ha più volte dichiarato il suo ottimismo, sottolineando che la situazione non è facile ma che a Vernazza i cittadini hanno riscoperto il senso della comunità, fatto che dà una spinta notevole.

1° parte:
https://www.meteogiornale.it/notizia/22013-1-vernazza-lunga-e-faticosa-la-strada-della-rinascita

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