16 E 17 DICEMBRE 2010 – Si tratta di date che sono rimaste impresse nella memoria a tantissimi meteo appassionati, per il gelo estremo che ha colpito gran parte d’Italia. Probabilmente, dopo quanto accaduto nel febbraio 2012, l’evento di due anni fa non è altrettanto rilevante, soprattutto in termini di nevosità e persistenza del grande freddo, questi ultimi ben superiori nell’evento verificatosi quest’anno. Tuttavia va considerato che nel febbraio 2012 non si è mai avuta una giornata più rigida, considerando l’intera Nazione, di quella del 17 dicembre 2010, anche se il 6 febbraio 2012 si è registrata una temperatura media pressoché identica, pari a circa -0.5°C. L’ondata di freddo di metà dicembre 2010 è stata da record al Centro-Sud Italia, e sono i numeri delle rilevazioni termiche a confermare che non si tratta affatto di una definizione impropria. La stazione di Grazzanise, con -6.6°C, toccò il proprio nuovo record assoluto di temperatura minima. La stazione di Roma Ciampino, sempre con -6.6°C, stabilì il valore più basso mai registrato in dicembre. E in buona parte del Lazio, da Latina a Civitavecchia passando per Roma, si erano misurati diversi record di freddo dicembrini.
GELO ANCHE AL NORD E NEVE SULLE ADRIATICHE – Nemmeno il Nord fu risparmiato dall’ondata di grande freddo. La stazione dell’Aeroporto di Malpensa toccò -14°C, non lontana dal proprio record dicembrino di -15.2°C e ad un passo dai -14.3°C del 2009. Temperature glaciali anche a Novara Cameri, capace di scendere sotto i -10°C, a Forlì, arrivata a -9.7°C, e a Rimini che ha toccato -8.9°C, questi ultimi valori condizionati dalla copertura nevosa e dal relativo effetto albedo. Lungo l’Adriatico spiccò anche Pescara con -8°C, che valse come nuovo record mensile. La città abruzzese aveva raggiunto solo pochi giorni prima una massima di +26.5°C, non record, ma molto vicina agli incredibili +27.8°C toccati nel dicembre 1989! Le abbondanti nevicate sono state l’altro fattore straordinario di questa fase fredda. In alcune zone della costa adriatica, soprattutto in Romagna, Marche e Molise, si sono avute le più abbondanti nevicate dal 1991, 1993 o 1996, con accumuli al suolo che sovente, fin in riva al mare, hanno raggiunto i 20-30 cm, e soprattutto con eventi nevosi che si sono ripetuti per due o tre giorni. Molto colpita dal gelo e dalla neve anche la Toscana.
CONFRONTO CON IL DICEMBRE 2009 – La giornata del 17 dicembre 2010, con una media di -0.5°C, è stata la più fredda del nuovo millennio, a pari merito col 1° marzo 2005. L’ondata di freddo fu più intensa di quella del dicembre 2009, quando la giornata più fredda ebbe una media di +0.2°C. Tuttavia, a livello di record, nel 2009 si raggiunsero picchi di freddo maggiori, con valori glaciali soprattutto al Nord-Est: -18°C ad Udine (record), -14°C a Verona, -12.5°C a Venezia. Al Centro Italia si raggiunsero valori non dissimili a quelli del 2010: infatti Firenze scese a -7.4°C (nel 2010-7°C), Roma Fiumicino a -3.5 (nel 2010 -4.5°C), e Pescara a -6.4°C (nel 2010 -8°C). Per intensità le due ondate di freddo sono dunque state simili. Dicembre 2009 e 2010 sono accomunati anche dalla singolarità di aver avuto, durante il loro corso, sia possenti ondate di gelo quanto di caldo, con record battuti in entrambe le direzioni. Un’altra forte ondata di freddo dicembrina ci fu nel 2005. Quell’anno Firenze raggiunse -10°C dopo un’intensa nevicata, Pescara -6.6°C, Milano (record di dicembre) e Piacenza -12°C, Brescia -14°C. Tuttavia la giornata più fredda, il 30 dicembre, ebbe una media di +1.5°C, due gradi superiori a quella più rigida del 2010.