In merito alle grandi e durature ondate di gelo di febbraio, affiorano immediatamente alla mente gli episodi di appena 4 anni fa e quello del ben più lontano febbraio del 1956. Eppure, a livello di picco del gelo, l’episodio del febbraio di 25 anni fa fu davvero eclatante. Un vortice gelido, proveniente dal nord della Russia e del Mare di Kara, ruzzolò con moto retrogrado verso l’Europa Centrale e l’Italia, collocandosi col suo fulcro a nord delle Alpi. L’irruzione fredda avvenne in due step: il primo tra il 5 e il 7 febbraio e generò abbondanti nevicate sul Centro-Nord; il secondo verso la metà del mese. Tra le due fasi vi fu un forte richiamo caldo che investì tutto il Centro-Sud Italia e che fece repentinamente rialzare i valori di temperatura.
A Viterbo il 6 febbraio la temperatura scese a -8°C e non salì oltre -1°C. La notte successiva arrivò a -10°C, ma la massima salì fino a +7°C! Il gelo tornò solo il giorno 12. Ad Ancona (Falconara) il giorno 7 la temperatura scese fino a -12.7°C, il giorno dopo la massima fu di +14.5°C. A Perugia si passò sempre in un giorno da -15.2°C a +7°C, ad Arezzo da -18°C a +6°C. Da Roma in giù quell’irruzione fu invece poca cosa, anche se alcuni valori minimi interessanti si raggiunsero i primissimi giorni del mese. Ma in molte zone del Centro-Nord Italia le temperature che si toccarono durante quel mese furono più rigide anche di quelle del tanto decantato febbraio 2012. Nella cartina in basso l’entità dell’anomalia termica di quei giorni.