Una forte tempesta di foehn, come non se ne vedevano da almeno 20 anni, colpì tra il 15 e il 17 novembre 2002 i Paesi Apini, lasciando una scia di devastazione e provocando almeno 4 morti. Numerosi anche i feriti, alcuni gravi. Venti da uragano, piogge torrenziali, frane e inondazioni hanno provocato danni per milioni di Euro. Interi boschi sono stati abbattuti dal vento, fra i danni anche le tante case demolite, le linee dell’alta tensione abbattute, le strade e le ferrovie interrotte. In Italia i venti da sud hanno portato piogge copiose a ridosso delle Alpi e fatto innalzare i termometri a livelli estivi nelle regioni meridionali.
La perturbazione e le associate piogge torrenziali hanno colpito soprattutto Baviera, Austria, Svizzera, Italia settentrionale e Francia. Domenica 17 novembre la tempesta è andata placandosi, interessando ormai solo in modo significativo le Alpi orientali, dopo che sabato 16 si erano toccate velocità di raffica fino a 215 km/h. La giornata festiva ha segnato la pulizia da fango e detriti nelle aree inondate e il ripristino di gran parte delle comunicazioni stradali e ferroviarie. Nella sola Baviera vi sono stati una decina di feriti. Anche in Svizzera, Italia e Austria diverse persone sono rimaste ferite da alberi caduti, oggetti volanti trasportati dal vento o frane. In fuga da frane e inondazioni, molti abitanti di villaggi sono stati evacuati dalle loro case anche in Francia.
Tra i feriti, tre particolarmente gravi in Baviera. A Berchtesgaden, un automobilista di 42 anni è rimasto schiacciato nella sua auto dalla caduta di un albero, un lavoratore edile è stato travolto e sepolto dal crollo di un muro appena eretto, una donna di 41 anni è stata ferita gravemente nel distretto di Miesbach per la caduta di un albero. Secondo le informazioni date dalla polizia locale, altre 7 persone sono state ferite in modo più lieve, tra cui quattro diportisti, la cui imbarcazione, su cui si erano avventurati sul Chiemsee malgrado il vento a 100 km/h, è stata rovesciata dalle raffiche.
L’Austria, che aveva diramato il “Katastrophenalarm” per molti regioni, ha pagato un tributo più alto in termini di perdite umane, con 2 morti. Vicino a Zell am See, una donna di 72 anni ha perso la vita sabato 16, quando la tempesta ha gettato la sua vettura sotto un treno regionale. In Alta Austria, un agricoltore 39enne ha perso la vita in una battuta di caccia, ucciso da un colpo del suo stesso fucile, partito accidentalmente quando l’agricoltore ha perso l’equilibrio per il forte vento. Particolarmente colpite le regioni del Lungau e del Pinzgau, a sud di Salisburgo, con gravissimi danni al patrimonio boschivo. Il Servizio Protezione di Zederhaus, nel Lungau, ha dichiarato che l’80% dei boschi del territorio comunale è stato distrutto, con aumento del rischio di slavine e frane in futuro.
2 vittime anche in Italia, una donna di 31 anni e sua figlia di 8, travolte in Valtellina da una colata di fango mentre viaggiavano nella loro auto, che è stata trascinata nel fiume Adda. Nel nord del paese, le piogge sono state intense e persistenti, con accumuli che hanno localmente superato i 200 mm nelle zone prealpine, ma anche in Alto Adige. I venti meridionali tempestosi hanno causato danni e ferimenti un po’ in tutto il paese, anche a Roma vi sono stati una decina di feriti. La pioggia è caduta quasi ovunque rossa, per la sabbia sahariana presente in sospensione, portata dai venti africani. In Sicilia si sono superati i 30°C, ma il garbino portò anche Pescara a 27,9°C il giorno 16.
Dopo giorni di pioggia, in Svizzera e Francia torrenti, fiumi e laghi sono diffusamente usciti dai loro argini. Nel sudest della Francia oltre 1500 persone hanno dovuto essere evacuate. Nel villaggio montano svizzero di Schlans (Grigioni), una valanga di fango e detriti di 20 metri di larghezza ha strappato via molte case. 100 residenti sono stati evacuati con gli elicotteri. Come Schlans, molti altri villaggi elvetici sono stati isolati dalle frane. Mentre lavoravano per rimuovere i detriti dopo una frana caduta a Raun (Grigioni), tre ruspe sono state investite da una nuova colata e i conduttori sono rimasti feriti.
La tempesta di foehn ha imperversato fino a mezzogiorno di domenica 17. Responsabile della tempesta è stata la profonda bassa pressione battezzata “Uschi” dal DWD, il Servizio Meteorologico Tedesco, che si è poi portata verso il Baltico e il nord della Russia. La forza dei venti associati al transito della depressione è stata notevole, in particolare il vento è stato insolitamente violento in valle, dove era da 20 anni che non si registrava una tempesta di questa intensità.
Le forti precipitazioni nel settore alpino, in particolare intorno al “nodo” del Gottardo, diffusamente tra i 100 e i 250 mm in 48 ore, hanno gonfiato gli affluenti del Reno, che ha fatto registrare una piena notevole. Domenica 17 novembre la piena non aveva raggiunto ancora il culmine, viste le previsioni di un notevole aumento del livello e della portata delle acque del grande fiume la navigazione fu sospesa da domenica fino a martedì 19 novembre.
Continua… seconda parte:
https://www.meteogiornale.it/notizia/17621-1-perturbazione-novembre-2002-regione-alpina-foehn-e-piogge-torrenziali-seconda-parte